
La narrativa gialla vista dalla parte di chi indaga: Il Commissario Adalgisa Calligaris, l’eroina imperfetta che non ti aspetti
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Il Commissario Adalgisa Calligaris, l’eroina imperfetta che non ti aspetti (Alessandra Carnevali)
Un passato da profiler a Roma, un presente da commissario nel teatrino provinciale di Rivorosso Umbro: Adalgisa Calligaris è l’eroina imperfetta che non ti aspetti, ma di cui ogni omicidio ha un disperato bisogno. Testarda come un mulo, tagliente come una battuta ben assestata, e con un’innata allergia alle regole inutili, Adalgisa è il tipo che ti sbatte la verità in faccia mentre ti serve un piatto di lasagne.
Si accompagna a Gualtiero Fontanella, ex magistrato con l’hobby della cucina e l’aspetto di un personaggio dei fumetti (a me ricorda Poldo di Braccio di Ferro). Lei lo chiama affettuosamente “Cracchetto mio”, con una dolcezza che smentisce ogni posa da donna cinica. E, pur riconoscendo che Gualtiero possiede gli occhi azzurri più inutili del pianeta, non sembra avere alcuna intenzione di farne a meno.
Adalgisa non si lascia incantare da nessuno, ma quando entra in scena con le sue scarpe comode e la lingua affilata, il delitto ha già le ore contate. Del resto, a Rivorosso si può anche morire… ma non impunemente.
Lo stile di Alessandra Carnevali è frizzante, ricco di dialoghi gustosi e situazioni al limite del grottesco, con un’ironia tutta italiana che rende ogni indagine leggera ma mai banale. La provincia diventa un palcoscenico vivido, dove il giallo si mescola al teatro dell’umanità.
Di Vincenzo Anelli
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