
La narrativa gialla vista dalla parte di chi indaga: Il Senatore Publio Aurelio Stazio (Danila Comastri Montanari)
Puntata n. 92
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Il Senatore Publio Aurelio Stazio
Ricco, colto, disincantato e decisamente troppo curioso per i gusti dei suoi contemporanei, Publio Aurelio Stazio è un senatore dell’Impero Romano all’epoca di Claudio. Più interessato ai piaceri dell’intelletto (e non solo) che alle lungaggini del Senato, ha una mente affilata quanto il suo senso dell’umorismo, e una spiccata tendenza a trovarsi nel posto sbagliato… dove però viene commesso il delitto giusto.
Affiancato dal fedele schiavo Castore – un po’ segretario, un po’ coscienza – e circondato da un’umanità variopinta che spazia da liberti ambigui a matrone velenose, Aurelio indaga con un piglio moderno in un mondo antico, dove le trame di potere si intrecciano con quelle dell’inganno e dell’avidità.
Aristocratico fino al midollo ma allergico alla stupidità e alle convenzioni, ama le belle donne, i buoni vini e le verità scomode. E se la giustizia dell’impero è spesso cieca, lui ci vede benissimo. Anche troppo.
Lo stile di Danila Comastri Montanari è brillante, colto e pieno di verve: mescola con abilità la ricostruzione storica accuratissima al tono leggero della commedia investigativa. L’autrice gioca con l’ironia e il disincanto per smascherare i vizi eterni dell’umanità, dimostrando che delitti, corruzione e ambiguità non sono invenzioni moderne: a Roma si moriva come oggi… ma con più stile.
Di Vincenzo Anelli
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