Ci ha lasciato a 74 anni la scrittrice Danila Comastri Montanari, creatrice della saga di Publio Aurelio Stazio

Ci ha lasciato a 74 anni la scrittrice Danila Comastri Montanari, creatrice della saga di Publio Aurelio Stazio, la ricordiamo con tre dei suoi libri più conosciuti

CAVE CANEM, di Danila Comastri Montanari

 

 

Publio Aurelio Stazio è un quarantenne senatore della Roma degli anni dell’imperatore Claudio. Amico dell’imperatore stesso, Aurelio è perspicace e attento ai dettagli, e queste sue abilità lo portano a scoprire tracce significative per svelare anche le trame più intricate dei delitti che si trova immancabilmente tra le mani. In questa indagine, il “detective dell’antica Roma” si trova sul lago Averno, vicino all’antica Neapolis, ospite della famiglia degli Stazi, dove una catena di delitti ha inspiegabilmente decimato una ricca famiglia di patrizi. Insieme al fido servo Castore, contemporaneamente anche ladro e assistente alle indagini del suo padrone, riuscirà a svelare il mistero tra le pareti della villa patrizia, tra strane profezie e terrene verità. Una storia ben scritta, un romanzo scorrevole e molto piacevole, dove l’atmosfera del tempo è resa in modo fedele. Sicuramente leggerò anche gli altri titoli della serie, questo primo titolo mi ha davvero conquistata.
.
.

MORITURI TE SALUTANT, di Danila Comastri Montanari

.

 

 

 

Secondo volume che leggo della serie dedicata alle indagini, ambientate nella Roma dell’imperatore Claudio, del Senatore Publio Aurelio Stazio. Anche in questo bel romanzo, Danila Comastri Montanari regala al lettore una storia ben scritta, scorrevole, e ambientata in modo sublime in una antica Roma tratteggiata davvero magistralmente. I personaggi sono ben caratterizzati, e il protagonista è sempre affascinante e credibile, coi suoi punti di forza e le sue debolezze. La soluzione è ingegnosa e intelligente, e non scontata. Il romanzo è leggero, e scorre molto bene. Davvero una lettura interessante.

 

IN CORPORE SANO, di Danila Comastri Montanari

 

 

 

Uno dei volumi che compongono la serie dedicata ai gialli storici in cui ad indagare è il senatore Publio Aurelio Stazio, che si muove nella Roma dell’imperatore Claudio (in questo volume, la storia è ambientata nel 43 d.C.). Stavolta, Aurelio si trova a dover capire cosa sia successo a Dinah, una giovane ebrea figlia del suo amico Mordechai, trovata morta in un lago di sangue, apparentemente dopo aver abortito un figlio concepito non con il suo promesso sposo ebreo, Eleazar… Scritto con la solita maestria da una brillantissima Comastri Montanari, il romanzo si caratterizza come di consueto con un’ambientazione storica davvero magistrale, in cui il lettore viene davvero trasportato nella Roma imperiale da un personaggio magnifico come solo Publio Aurelio Stazio può fare: dalla ricca domus del patrizio fino alle insule più povere, dal quartiere ebraico fino al porto di Ostia. E poi, gli ambulatori e le cure dei medici del tempo, i postriboli che anche personalità importanti non si facevano scrupoli a frequentare, gli usi e costumi quotidiani anche a tavola… Un romanzo davvero molto piacevole, in cui si muove un protagonista sempre ben caratterizzato, con un concerto di comprimari che non stona e non delude mai (primo su tutti, quella canaglia del liberto Castore, segretario e ormai inseparabile compagno di avventure di Aurelio).

 

Di Eleonora Saia

L’isola dei tesori, dove gli animali sono preziosi

Commenta per primo

Commenti

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.