LE INTERVISTE DEL PASSAPAROLA DEI LIBRI – LIBRERIA Read Red Road

Read red Road Roma

IL PASSAPAROLA DEI LIBRI HA INTERVISTATO Daniela Girfatti della Libreria Read Red Road Roma

Parlateci di voi. Chi siete e quando nasce la vostra attività?

Read Red RoadLa libreria nasce il 20 novembre 2015. All’epoca avevo 40 anni e un bimbo di tre. Dopo vent’anni nel mondo degli eventi e della comunicazione, decido di cambiare vita e di aprire una libreria per bambini, nel mio quartiere, dove uno spazio così non esisteva.

 

Che tipo di lettori frequenta la vostra libreria?

Bimbi e ragazzi principalmente, e poi i tanti adulti che in questi anni hanno iniziato a conoscerci e frequentarci anche attraverso la creazione di un Gruppo di lettura molto attivo.

 

 

 

Lettori si nasce o si diventa?

Si diventa. Accompagnati dalle storie, circondati dai libri, guidati da un libraio preparato e accogliente nella scelta del titolo più giusto, oppure stimolati da un adulto appassionato, da un docente illuminato, perché ognuno di noi può essere lettore.

 

Essere librai nel 2020: che cosa è cambiato nel mestiere del libraio e nel ruolo del lettore, negli ultimi anni?

Libreria Red Red RoadSono una libraia troppo giovane per rispondere sul com’era. Quello che so è che oggi la libreria per esistere deve essere tante cose e il libraio assecondare questa flessibilità. Una libreria di quartiere, come la mia, è luogo di incontro e relazione, è un esercizio di prossimità, è uno spazio di cura e attenzione, e un luogo di ritrovo e uno spazio di riferimento per grandi piccini. Perché questo accada, il libraio durante la giornata indossa mille cappelli diversi: libraio, comunicatore, creatore di eventi, animatore di gruppi, lettore, consigliere. Un mestiere in cui il tempo non basta mai e lo studio è continuo. Il lettore è sempre più preparato. È esigente come solo un bambino sa esserlo, ma è anche capace di ricompensarti per quel titolo giusto, per quel libro che ha fatto nascere la passione in un non lettore.

 

 

 

Lettura e reti sociali: che cosa ne pensate di questo binomio? Si può essere “social” continuando a essere lettori? Quanto e come siete presenti sulle reti sociali e che impatto hanno queste sulla vostra attività?

Libreria Roma Se non ci fossero i social, bisognerebbe inventarli. Crediamo profondamente nelle reti sociali: la libreria, in questi anni, ne ha create così tante che ci definiamo una piattaforma umana, un crocevia di incontri. E quello che hai creato offline, la rete può ampliarlo. Noi siamo presenti in rete con il nostro blog, con la pagina facebook e il profilo instagram. Questi strumenti sono preziosi per farci conoscere da chi non abita vicino alla libreria e sono vetrina a domicilio anche per chi ci conosce bene ma non ha sempre tempo di passare. In queste settimane, soprattutto, sono stati preziosi per mantenere vivo il  contatto con i nostri lettori mentre la libreria è chiusa rendendoci presenti attraverso post, aggiornamenti e video letture.

 

Nel nostro gruppo ci sono titoli che ormai hanno raggiunto lo stato di “libri di culto” o veri e propri tormentoni, come la Saga dei Cazalet o I leoni di Sicilia, non sempre a causa della loro qualità artistica ma grazie, soprattutto, a un passaparola costante sulle reti sociali: quali sono i titoli il cui successo vi ha maggiormente stupito e che idea vi siete fatti del motivo di questo successo?

Ho amato I leoni di Sicilia, ma non ho letto la Saga dei Cazalet e non amo la Ferrante, come sanno molti dei lettori che frequentano la libreria. La cosa interessante e affascinante dell’editoria per ragazzi è che i giovani lettori sono più netti, decisi, esigenti. Un titolo difficilmente diventerà un tormentone se non ne ha le “carte in regola” e, al di là dei blockbuster, ci sono tanti titoli che diventano classici perché vanno dritto al cuore, penso  a Wonder

 

In molti, sul nostro gruppo, si lamentano del fatto che è diventato molto difficile invogliare alle lettura i giovanissimi: in base alla vostra esperienza è vero che i ragazzi leggono sempre di meno? Esiste una strategia che scrittori, librerie, case editrici o chiunque abbia a che fare con giovani lettori potrebbe utilizzare per interessarli di più?

I ragazzi leggono se qualcuno li sa far appassionare alla lettura. Se c’è un adulto che legge e che sia capace di ascoltarli e di trovare il libro giusto per farli innamorare, se ci sono librai lettori e pazienti che sappiano trovare tra le infinite pubblicazioni quella che possa far scattare la scintilla. I ragazzi leggono se si rende quotidiana la lettura in classe, se si attiva una buona abitudine condivisa. Lettori si diventa, dicevo, ma è un allenamento che va proposto e coltivato. Da quando abbiamo aperto la libreria, tutti i martedì alle cinque, ci sono le letture ad alta voce con ingresso gratuito. Ogni sabato abbiamo gruppi di lettura per la scuola primaria e gruppi di lettura per i docenti della scuola secondaria. Noi, come diciamo sempre, leggiamo tanto e raccontiamo quello che abbiamo letto.

 

Come vi ponete nei confronti della lettura digitale? La considerate  una risorsa o una minaccia per la vostra attività e per il futuro dell’editoria?

read Red Road LibreriaNoi siamo per la lettura. Senza se e senza ma. Ognuno sceglie la modalità più consona alla vita che svolge, ai tempi in cui legge. Ho lettori che per anni hanno usato solo l’ebook e poi sono tornati al cartaceo, altri, come me, che senza carta non saprebbero vivere, altri ancora che usano l’ebook quando sono in giro – o in viaggio – e il cartaceo quando sono a casa. Al Gruppo di lettura, alcuni scelgono gli audiolibri perché li ascoltano in auto mentre vanno al lavoro. Le minacce sono lo stimolo a non restare mai fermi, il futuro un presente coltivato e vissuto.

 

Consigliate tre libri, secondo voi imperdibili, ai nostri lettori, motivandone la scelta.

Il giardiniere dei sogni , C. Gobbetti e D.Nikolova. Sassi Editore, un albo sui libri e sulle storie che non finiscono mai. Per tutte le età.

La storia infinita, M. Ende, TEA, perché la fantasia va sempre difesa e preservata.

La donna abitata, G. Belli, E/O, perchè nella vita ciascuno di noi può fare la sua parte.

E infine L’ultimo chef cinese, Nicole Mones, Neri Pozza, per scoprire l’altra faccia di una terra sconosciuta eppure così nota.

 

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