
I LEONI DI SICILIA, di Stefania Auci
Recensione 1
Finalmente ho terminato la lettura dei Leoni di Sicilia di Stefania Auci. Che dire .?!.. Arriva la saga della famiglia Florio, su cui non mi dilungo a discutere della trama, già ampiamente esplicitata su molti post. Dirò solo che il romanzo è di semplice comprensione, facile da leggere, consigliato a chi piace il genere storico (trattato al margine del racconto come inquadramento del periodo).
A mio giudizio dovete tenere duro fino alle prime 200 pagine, poi arrivano fatti più salienti, poi di nuovo un tono più basso. Non dico altro. In fondo si tratta di una storia vera, quindi non si possono aggiungere azioni particolari. Però alla fine del libro, scopro nei ringraziamenti che l’autrice scrive:
“Questa è la mia storia nel senso che l’ho scritta così come io l’ho immaginata, senza agiografia, infilandomi nelle pieghe del tempo, cercando di ricostruire non solo la vita di una famiglia, ma anche lo spirito di una città e di un epoca.”
A questo punto non condivido più lo stile scolastico della narrazione, a tratti verghiano e la voluta privazione di azioni anche più forti da aggiungere al racconto per movimentare la narrazione.
Consideriamo che in Sicilia dal 1799 al 1868 ne sono accadute di cose . Ci si poteva industriare. Oggi, ormai siamo abituati a romanzi pieni di colpi di scena, sesso e quant’altro e dimentichiamo la semplice prosa. Comunque questo libro è richiestissimo in libreria . Non escludo che diventi presto una fiction.
Recensione di Fortuna Del Piano
Recensione 2

Per scrivere “I leoni di Sicilia” Stefania Auci ha condotto appassionate ricerche sulla Famiglia Florio, leggendo tutto ciò che su di loro è stato pubblicato, sia saggi che cronache giornalistiche del tempo, cercando oggetti, visitando le loro proprietà, così da poter vedere con i propri occhi tutto il possibile di quello che avrebbe raccontato.
Il risultato è questo primo volume di una stupenda saga familiare che riesce ad intrecciare la vita pubblica e privata di questa famiglia con i principali avvenimenti storici del tempo, in Sicilia e nell’Italia, dal 1799 al 1868.
Emigrati dalla Calabria dopo il terremoto, i fratelli Paolo e Ignazio Florio si trasferiscono a Palermo insieme a Giuseppina, moglie di Paolo e al piccolo Vincenzo, il loro unico figlio.
Da una piccola putìa di spezie riusciranno in pochissimo tempo, con il loro intuito commerciale e la loro determinazione, a diventare dei giganti non solo sul mercato delle spezie ma su quello dello zolfo, delle compagnie di navigazione, del marsala, delle fonderie, del commercio del tonno, per la prima volta conservato sott’olio e persino nella gestione dei Servizi Postali.
Il tutto in una città come Palermo, una “schiava padrona che pare vendersi a tutti ma in realtà appartiene solo a se stessa”, una città misera, sporca ma nel contempo regale, dove “il puzzo della fogna conviveva con l’aroma delle zagare e dei gelsomini”.
La Auci è capace di ricreare perfettamente l’atmosfera raccontata con le sue parole che stimolano l’immaginazione e accendono i sensi e riescono a delineare ogni tratto, fisico e intimo, dei componenti di questa straordinaria famiglia sempre in lotta per affermare la loro riabilitazione sociale dalla povertà attraverso il commercio, apportatore di ricchezze che diventeranno sempre più ingenti. Solo Ignazio, l’unico figlio maschio di Vincenzo, riuscirà finalmente, attraverso un matrimonio opportuno, a varcare le soglie dell’aristocrazia palermitana per togliersi di dosso il marchio di “facchino arricchito” che ancora bollava tutti i maschi della sua casa.
“I leoni di Sicilia” non è solo la storia di questa straordinaria famiglia, di uomini forti anche se con tanti lati fragili, ma di altrettanto straordinari amori in cui spiccano figure di donne come Giuseppina e Giulia, moglie di Vincenzo che, nonostante l’epoca le volesse completamente sottomesse ai mariti, riuscirono a stare al loro passo senza mai arrendersi nonostante alcune dolorosissime rinunce.
Con una scrittura evocativa, semplice ma armoniosa, screziata di amabili detti e proverbi dialettali, la Auci ci consegna un libro pieno di fascino magnetizzando il lettore con le vicende di queste personalità dai tratti solidi e audaci che, per ambizione e riscatto, emanciparono non solo loro stessi ma una città intera, una terra intera.
Una grande storia che non vede l’ora di riprenderci per mano e condurci a conoscere il resto del racconto della nuova generazione dei Florio con un secondo volume prossimamente in uscita.
Non è stato facile chiudere l’ultima pagina che ci ha lasciato colmi di emozioni ma sarà facile convincerci a proseguire e a ritrovare ancora quell’atmosfera, quei tempi, quei luoghi appartenenti alla meravigliosa terra di Sicilia, così magicamente e magistralmente ricreati da questa eccezionale autrice.
I LEONI DI SICILIA Stefania Auci

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