LIBRI ANCORA TROPPO GIOVANI PER ESSERE DEI CLASSICI!
PICCOLO ELENCO DI LIBRI CHE AVEVO SCARTATO CON SOFFERENZA DALLA LISTA PRINCIPALE
(post che segue l’altro precedentemente pubblicato come Libri Contemporanei Stupendi Secondo Me)
Ho pubblicato in questo sito una piccola lista di libri contemporanei stupendi ma non ancora diventati “classici”, troppo giovani. Per intenderci, definisco “classico” un grande libro uscito prima del 1940, data scelta perché ritengo la Seconda Guerra Mondiale lo spartiacque tra mondo passato e mondo nuovo (opinione personale e opinabile, ovvio).
Però…però… per brevità avevo scartato libri che meritavano. Meritavano molto, non di finire nel cestino. E come diceva Borges “la sconfitta ha una dignità che la vittoria non conosce”.
Giusto. Allora mi son preso per le orecchie e ho redatto questa seconda lista di gioielli scartati, secondi ma non ultimi. Anche qui li elenco in ordine alfabetico per non far torto a nessuno.
FIORI PER ALGERNON (Keyes 1959): vorrei fare una scommessa con voi, a chi riesce a terminare la lettura di questo racconto senza piangere. La trama è semplice. un trapianto rende un ragazzo tonto, sempre battuto dal topolino Algernon nei labirinti, molto intelligente, intelligentissimo. Ma poi il topino muore e lui scopre con angoscia che lo seguirà presto. Detta così pare niente ma è raccontata con una semplicità e una intensità quasi dolorosi. Non potevo non metterlo in questa lista: lo so che è un racconto e non un libro, anche se poi l’hanno allungato a libro e tratto un film (i due mondi di Charly), ma il racconto è altra cosa, è un capolavoro in miniatura.
HARRY POTTER E LA PIETRA FILOSOFALE (Rowling 1997). Non sono un grande fan di Harry Potter ma a questo libro devo una esperienza stupefacente. Quando portai mio figlio a vedere il film ho assistito a qualcosa che non credevo possibile: per due ore e mezza più di 500 chiassosi bambini sono rimasti immobili e muti. Provateci, mission impossible. C’è qualcosa in questo libro, in questa storia (che a me inizialmente sembrava la solita storia di maghetti e cattivi) di magico, di sublime, che non capisco più. Insomma, questo è un libro che… vale oro puro. “Chi da bambino ti ha amato lascia una cicatrice che dura tutta la vita”.
I FIGLI DELLA MEZZANOTTE (Rushdie 1981). Questa è grande letteratura. Un libro corale scritto meravigliosamente da uno scrittore che tocca il sublime. Allo stesso livello di Cent’anni di Solitudine per intenderci, infatti ero indeciso chi mettere nella prima lista, poi ho scelto il colombiano perché più noto. Ma il “realismo magico” può essere descritto solo da uno scrittore coi controcosi. Ho timore ad aggiungere altro, questo è un gran libro.
IL CODICE DA VINCI (Dan Brown 2004): trattenete il vostro sdegno per un attimo. Aldilà delle polemiche, del clamore suscitato, dell’eccessivo successo (che sempre ispira diffidenza), questo è un ottimo libro, congegnato in maniera eccezionale, con una tesi di fondo -il disprezzato ruolo del femminile nelle religioni- che fa riflettere. Troppo imitato e bistrattato, per fortuna l’ho letto agli inizi non sapendo nulla dei retroscena e mi aveva intrigato come non mai. Poi ho assistito con fastidio al crescente battage pubblicitario, ma la prima impressione non la scorderò. Ah, una conseguenza pratica: da quando è uscito il libro, le code qui a Milano per andare a vedere il Cenacolo sono aumentate del 100%.
IL PROFUMO (Suskind 1985). Un libro che rasenta la perfezione, uno di quelli che resteranno. Nella estate del 1986 venne pubblicato a puntate quotidiane sul Corriere della Sera, lo compravo solo per quello. Trama molto originale, una idea forte alla base, il profumo, il senso dell’odorato -di solito bistrattato- sviluppato al massimo in un uomo con questo superpotere nella Parigi puzzolente del ‘700. Come si fa a scrivere un libro su un profumo? Suskind ci è riuscito.
IO, ASIMOV (Asimov 1980) Scegliere un libro nella sterminata produzione di Asimov (500 libri) non è facile. Ho scelto di partire dall’inizio (o dal fondo, vedete voi), la sua autobiografia, scritta benissimo. Non so come facesse, ma riusciva a coniugare intelligenza, semplicità e umorismo anche quando parlava di temi scabrosi o difficili. Leggerlo è come bere un bicchiere diacqua fresca, è buona e ti dà forza.
LE 1000 LUCI DI NEW YORK (Jay McInerney 1984). A mio parere si tratta del grande romanzo americano degli anni ‘80, tutto cocaina e New York. Il titolo originale (Bright lights big city, luci sfavillanti grande città) era più esplicativo. Scritto usando sempre il TU e non la terza persona come al solito, espediente molto difficile, che rende la lettura surreale ma assolutamente disperante, nella spirale che trascina un giovane verso il basso: “sono le sei del mattino, hai idea di dove sei?”. Ne hanno realizzato un film mediocre, il libro era molto molto più profondo di quel che sembrava.
LO STRANO CASO DEL CANE UCCISO A MEZZANOTTE (Haddon 2003) Un libro su un ragazzo affetto dalla sindrome di Asperger, scritto assai prima che la malattia diventasse di moda. Un thriller stupefacente, che mi ha avvolto, con un finale che lascia a bocca aperta. Bravo bravo bravo lo scrittore britannico.
MALEDETTI DA DIO (Sven Hassel 1953). Libri sulla II Guerra Mondiale ce ne sono a iosa, ma secondo me nessuno supera per intensità questo libretto scritto da un ex soldato tedesco. Per evitare una condanna si arruolò come volontario tra i nazisti e vide troppe atrocità da vicino. Alcuni personaggi di soldati sono indimenticabili: il Vecchio Unno, il Legionario, Porta il rosso… Il valore supremo del “cameratismo” tra giovani uomini durante un conflitto. Un libro vero.
PERSEPOLIS (Satrapi 2000): non ci sono donne in questo elenco? E’ vero, ma i gusti son gusti in fondo. Comunque eccola, è lei la prima donna. Persepolis è la autobiografia, con testi e disegni, di una ragazza iraniana che ha vissuto suo malgrado la rivoluzione di Khomeini e il ritorno del paese all’integralismo religioso. Una ragazza normale che ha vissuto tempi tremendi, spesso sola e abbandonata. Avesse avuto una vita più tranquilla sarebbe stata più felice… ma non avremmo una autobiografia intensa come un coltello.
RISVEGLI (Sacks 1973): il film con Robin Williams l’avete visto tutti per cui sapete di che si parla, dei pazienti risvegliati dopo sonni di 40 anni dovuti all’encefalite letargica. Il libro è molto ma molto più articolato e ricco, pieno zeppo di storie. Per mesi è stato il mio “libro da comodino”. Da allora sono diventato un fan di Oliver Sacks, ho letto tutto di lui. Mai pentito.
TRASGRESSIONI (Masud Khan 1992). Questo libro lo conosceranno in pochi , per questo non l’ho messo non volevo fare lo snob, ma è un bellissimo libro. E’ l’autobiografia dello psicoanalista indio-britannico Masud Khan, l’allievo preferito di Winnicott, raccontata attraverso storie e pazienti con cui trovava ricordi in comune, legami inaspettati. Umanità, fratellanza, spiritualità. Il tutto raccontato con la malizia indiana che a noi occidentali sembra così irreale…
Ecco qua. Ma più scrivo più mi rendo conto che tanti stanno fuori e vogliono entrare. Aaargh! Fermi fermi!
Di Luca Tartaro
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