Ho comperato questo libro sin dal 1991, in seguito alla visione, in tv, dello straordinario film di Penny Marshall lanciato esattamente un anno prima, perché mi colpì sensibilmente ed è per questo che voglio illustrare e diffondere l’importanza di un libro-documento come RISVEGLI, perchè quest’opera è il diario fedele di ciò che furono le coraggiose sperimentazioni di Oliver Sacks nel campo della neurobiologia, procedute per tentativi. Tentativi che, però, gli hanno dato una tale fama, da metterlo in luce a tal punto, da richiamare l’attenzione di Hollywood, che ne volle trarre un film, mantenendo lo stesso titolo.
RISVEGLI libro, quindi, non è un romanzo, come molto spesso mi è capitato di leggere in giro, ma un vero e proprio documento scientifico, neanche scritto in maniera discorsiva, come, invece, Sacks ha fatto in altre opere tipo VEDERE VOCI. Pertanto, chi si aspetta di trovare in RISVEGLI un romanzo a sfondo medico-scientifico resterà ampiamente deluso. È vero che l’autore era anche un’ottima penna, ma la sua resta sempre un’opera strettamente appartenente al genere suddetto.
RISVEGLI
Tra il 1917 e il 1927 quasi cinque milioni di persone in tutto il mondo furono colpite da una malattia del tutto sconosciuta, chiamata Encefalite Letargica o malattia del sonno.
Quando la malattia, dieci anni dopo, scomparve misteriosamente così come si era presentata, una bassissima fascia di affetti, da tale malattia sopravvisse, ma restando sempre in una sorta di continuo torpore, fino al 1969, quando un nuovo farmaco, la L-dopa, permise loro il “risveglio”.
Fra il 1969 e il 1972, per volontà di un giovane neurobiologo inglese, il dottor Oliver Sacks, che studiò e approfondì, modificando perfino il farmaco, a duecento di questi pazienti “addormentati” fu somministrata la L-dopa, che li “risvegliò”.
In quegli anni il Mount Carmel Hospital di New York, l’ospedale presso il quale Sacks esercitava, fu centro di studi sperimentali ideale per chi, come il Nostro, voleva approfondire i misteri della medicina. Il suo merito stava, però, tutto nel suo personalissimo metodo, usato per farsi strada nelle indagini sulle esperienze personali dei pazienti a lui affidati, durante cui mostrava una pazienza certosina, che lo conduceva fin nell’intimità più profonda e inaccessibile di quegli sfortunati, ciascuno dei quali presentava un mondo a sé stante… tutto ciò fino al momento del “risveglio” dalla “notte encefalica”.
I pazienti “risvegliati”, notò Sacks, con meraviglia, osservando il comportamento tenuto in seguito alla somministrazione della L-dopa, avevano conservato integre le facoltà intellettive e ricordavano tutto perfettamente, fino al giorno in cui si erano “addormentati”.
Ma la cosa più sensazionale fu che, seppur i loro ricordi erano rimasti fermi nel tempo, sotto la L-dopa, riuscirono a riprendersi e a vivere praticamente bene, come se non si fossero mai ammalati, reintegrandosi e reinserendosi, più o meno perfettamente, perfino nella vita familiare, dove presente.
Tutto ciò fino al sopravvenire dell’assuefazione al farmaco, che fece tornare nel “letargo” tralasciato, la maggior parte di questi pazienti.
LEONARD
Nel libro RISVEGLI sono illustrati i casi più eclatanti, come quello di Leonard L., magnificamente interpretato, poi, sullo schermo dal grande Robert de Niro.
Leonard si presentò al Mount Carmel nel 1966, a 45 anni. Era completamente privo della parola e dei movimenti volontari, tranne che per limitatissimi movimenti della mano destra, grazie a cui poteva comunicare toccando le lettere di un alfabeto stampate su una tavoletta.
Si era ammalato quindici anni prima e solo nel 1969 gli fu somministrata la L-dopa, sotto il cui effetto, si scoprì essere un appassionato lettore, a tal punto che finì per occuparsi della biblioteca dell’ospedale, oltre a scrivere brillanti recensioni sulle novità editoriali, pubblicate, mensilmente, sulla rivista ospedaliera.
Purtroppo, come per gli altri, anche per Leonard sopraggiunse l’assuefazione, insieme a tutte le sue conseguenze, e lui non permise mai più al medico di effettuare altri esperimenti su di sé, perché capì di essere arrivato al capolinea: per lui non c’era altro che si potesse fare.
Questa figura, tra le più incisive dei pazienti illustrati da Sacks nel libro, fu interpretata, nella versione cinematografica, magistralmente da De Niro, il quale, per testimonianza diretta dell’autore, volle passare diversi mesi con il vero Leonard, oltre che con gli altri ospiti dell’ospedale, per entrare, com’è suo solito, perfettamente e maniacalmente, nel personaggio.
Altrettanto fece Robin Williams, che, invece, interpretò Saks, divenuto poi grande amico del primo attore.
Il medico narra, infatti, nel libro, che i due istrioni erano davvero affiatati e perfezionisti e che l’atmosfera delle riprese cinematografiche, svoltesi in ospedale, era molto calda e coinvolgente, simbiotica ed empatica, solidale coi veri pazienti e febbrile nello svolgimento fino allo sfinimento, anche se Sacks avrebbe preferito che, tra i due, a interpretare sé stesso, fosse De Niro, con cui era entrato maggiormente in sintonia, e che ammirava smisuratamente oltre che per il suo istrionismo, anche per l’ umiltà con cui riusciva ad entrare in intimo contatto coi pazienti, se non con Leonard stesso.
Il LIBRO, in sintesi, è questo.
La parte riguardante l’Encefalite Letargica è trattata al principio; seguono, poi, le narrazioni della vita di ogni paziente, fino all’epilogo della contrazione della malattia, che li portò al Mount Carmel, l’ospedale dove, all’epoca, esercitava la professione Oliver Sacks.
Una volta terminata la narrazione delle biografie di ciascuno dei pazienti presi in considerazione, l’autore procede ad illustrare la vera vita ospedaliera, così come si svolgeva realmente, i suoi esperimenti, i progressi e gli arresti, le contrarietà delle autorità, se non del personale ospedaliero stesso, che non vedeva del tutto di buon occhio i tentativi pionieri di quel giovane avventuriero inglese.
PROBABILE SPOILER
La parte finale del libro, invece, racconta esclusivamente ciò che accadde durante la lavorazione del film; le impressioni di Sacks, la naturale curiosità del personale, ma soprattutto dei pazienti ospiti della struttura ospedaliera, in particolare del reale Leonard, che nonostante tutto, non sentì mai di assopirsi con la mente.
Questa è una parte aggiunta in seguito alla prima pubblicazione, del 1973, che Sacks volle unire al libro proprio per lasciare, in un unico volume, oltre alla sua esperienza personale, anche tutte le testimonianze raccolte negli anni successivi alla consapevolezza del fallimento dell’esperimento con la L-dopa, film compreso.
CONSIGLIARE O NO RISVEGLI?
Sì, consiglio vivamente, a chi non lo avesse fatto ancora, di leggere il libro e di vedere il film omonimo, perché è una di quelle opere umanitarie che lascia inciso un segno profondo nell’animo.
Forse il libro risulterà più ostico ai non addetti ai lavori in medicina, ma non è incomprensibile, perché Sacks aveva il grande dono della chiarezza e della semplicità, quindi la sua lettura non risulterà così indecifrabile.
Diventa, secondo il mio parere, un po’ noioso verso l’abbondante seconda metà, quando vengono descritti i casi clinici in modo molto specifico… ma, lo avevo anticipato: questo non è un romanzo. È un libro-documento!
CENNI BIOGRAFICI SU OLIVER SACKS
Oliver Sacks, pur essendo uno scrittore noto, è stato prima di tutto medico e ricercatore.
Nato a Londra nel 1933, da famiglia ebraica e figlio di medici, laureatosi a sua volta in medicina, si specializzò in neurofisiologia, lavorando, fino al 1991, al Mount Carmel Hospital di New York.
Sin dall’inizio della sua carriera di medico, si contraddistinse subito grazie alla passione per la ricerca scientifica, oltre che per la curiosità insaziabile verso i sintomi di alcune malattie, che lo spinsero ad approfondirne le cause e a studiarne attentamente i sintomi, come quello dell’encefalite letargica appunto, o quello del mondo della sordità, studiata sempre dal punto di vista neurofisiologico.
Dopo l’esperienza all’ospedale di New York, Oliver Sacks continuò a vivere in America insegnando Neurobiologia in varie università, ma continuando costantemente a studiare e sperimentare, anche su sé stesso, l’effetto di varie droghe.
Morì nel 2015 a Manhattan per cancro al fegato.
Sacks è un personaggio che passerà certamente alla storia, non solo per aver compiuto studi di rilievo internazionale sul cervello, ma anche per essere stato un medico che non si è rassegnato mai di fronte alle apparenze, andando sempre oltre i sintomi fisici dei suoi pazienti, per amore della ricerca e della grande considerazione umana nei confronti dei più sfortunati, mai visti semplicemente e limitatamente come dei casi da studiare per arricchire le proprie conoscenze mediche, bensì anche come delle persone, con una sensibilità e una storia di sofferenze alle spalle.
A questo proposito, consiglio caldamente di leggere anche un altro suo famoso testo neurologico, oltre a RISVEGLI, cioè VEDERE VOCI, scritto in occasione della visita del medico inglese, nel 1988, all’unica università al mondo nata per i sordi, la Gallaudet University.
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