LE PIACE BULGAKOV?
1) “IL MAESTRO E MARGHERITA” (Garzanti, 2010, trad. di Emanuela Guercetti, introduz. di Giovanni Buttafava)”;
2) IDEM (Rizzoli, 2018, trad. di Milly de Monticelli, introduz. di Eridano Bazzarelli – con i dipinti delle avanguardie russe);
3) “CUORE DI CANE” (Rizzoli, 1989, trad. di M. Crino, introduz di Angelo Maria Ripellino);
4) “UOVA FATALI” (Bompiani, 1990, trad. di Maria Olsufieva);
di MICHAIL AFANAS’EVIČ BULGAKOV.
Innanzitutto Bulgakov, nato a Kiev nel 1891, andrebbe considerato uno scrittore ucraino. Il dato non è solo geografico ma anche politico, dati i turbolenti rapporti che intercorsero tra lo scrittore e il regime sovietico e considerato che la satira più o meno esplicita contro tale regime costituisce l’ossatura di tutte le numerose opere di questo autore, unita a un umorismo che i volenterosi traduttori possono evidenziare relativamente.
Ad esempio, i complicatissimi nomi propri dei personaggi offrono effetti sonori e giochi di parole intraducibili in altre lingue. Basterà citare il gatto-diavolo Behemot del “Maestro e Margherita”, che, nella traduzione della Rizzoli, viene reso come Ippopotamo, per sottolineare la valenza semantica del nome stesso nell’originale russo, ma eliminando il fascino esotico e demoniaco della traslitterazione letterale.
Quanto alle trame, che dire, innanzitutto, della sarabanda infernale su cui è costruito il romanzo-capolavoro del nostro autore? Una grottesca pantomima diabolica unita peraltro a una inquietante e spiazzante rievocazione della figura del “cavaliere Ponzio Pilato” e della condanna a cui egli non seppe opporsi e che lo rese celebre per l’eternità. E la dolce ma risoluta “strega” Margherita, disperatamente unita al suo non meglio identificato Maestro, chi potrà mai dimenticarli?
Gli arabeschi surreali del racconto trascinano il lettore in un vortice inestricabile, ma il Novecento, nei suoi primi decenni, queste chiavi di lettura alternative del mondo reale oramai aveva imparato a dominarle in maniera sia sperimentale che nevrotica, e quindi non dobbiamo stupirci più di tanto di fronte ai voli fantastici dei personaggi bulgakoviani.
E infine qualche parola anche per i due romanzi fantascientifici proposti. “Cuore di cane” sviluppa il tema dell'”homunculus” creato già nell’Ottocento, ma da una prospettiva decisamente singolare. “Uova fatali” anticipa invece il motivo dell’invenzione geniale e perniciosa che tanta fortuna continuerà ad avere in tutte le possibili forme narrative fino ai giorni nostri.
Insomma, fermarsi al solo capolavoro è più che legittimo ed esaustivo. Ma il genio tormentato di Bulgakov offre ancora parecchio altro…
Di Pasquale Vergara
GLI INTRAMONTABILI: Il Maestro e Margherita, di Michail Bulgakov
GLI INTRAMONTABILI: Il Maestro e Margherita Michail Bulgakov
CUORE DI CANE Michail Bulgakov
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