RITRATTO IN SEPPIA, di Isabel Allende.
La trilogia ovvero saga di una famiglia.
“L’ essenziale è spesso nell’invisibile, è solo il cuore e non l’occhio a poterlo cogliere, ma la macchina fotografica a volte sfiora tracce di quella sostanza…”
Ho cercato con la lente, com’è doveroso, i commenti riguardanti questo titolo, ma una certa” tiepidezza” nel valutarlo mi stimola a riparlare di un libro che ho amato.
“Ritratto in seppia” è il 3°volume della trilogia
–Casa degli spiriti – Figlia della fortuna- e il suddetto, ultimo in ordine di tempo, pubblicato nel 2000 (ma in mezzo c’è lo struggente – Paula -)
La storia di Aurora del Valle appartiene ancora
al momento di grazia della Allende ed è di gran lunga (ci pensavo leggendo “Lungo petalo di mare“) più valida delle sue ultime opere, nelle quali il mestiere e l’innato talento le permettono di scrivere libri certamente pregevoli, ma privi di quella magia che l’aveva
ispirata negli anni precedenti.
O forse la verità è che da lei mi aspetto non fatti storici, sia pure corretti, ma storie di vita,
di emozioni, di gioie e dolori, di spiriti e memorie attraverso le quali lo sfondo storico affiora comunque.
Aurora, la protagonista, orfana dalla nascita,
sballottata tra S. Francisco e il Cile, viene all’inizio allevata dalla nonna Paulina del Valle,
che fa parte di una serie di donne singolari
della trilogia.
In una società – allora si – profondamente maschilista, (siamo a fine ‘800,inizi ‘900) lei ,donna esuberante e fuori dalle righe,
si arricchisce col commercio della frutta, ma
nello stesso tempo coltiva sentimenti teneri e forti per le persone a lei vicine.
Ecco, questo è un punto.
E’ raro un così armonioso equilibrio tra cuore e cervello come nelle figure di donna create dalla scrittrice. Ma la prima ad avere fuso in modo naturale e spontaneo razionalità e istinto è
lei, la nostra grande cantastorie.
Aurora sembra a prima vista un personaggio più incerto, ma ha una forza :la passione per la fotografia, interesse insolito per quei tempi,
che svilupperà negli anni sino a farne la sua professione.
Piano, piano si accorge che attraverso i suoi ritratti in seppia, vengono fuori nelle persone
fotografate gli aspetti più riposti e segreti.
Questo le permetterà di risolvere molti suoi
problemi e diventare una donna autonoma.
Rimando il suo percorso alla lettura.
Ai tempi della trilogia, spesso questa scrittrice cresciuta dall’altra parte del mondo, mi sorprendeva raccontandomi le mie stesse emozioni, ma questa è la magia della pagina scritta quando ti tocca il cuore, raggiunge una sorta di universalità.
Ma sospetto che non sia successo solo a me…
Recensione di Ornella Panaro
RITRATTO IN SEPPIA Isabel Allende
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