UN ROMANZO INTOSSICANTE: ULISSE James Joyce 

UN ROMANZO INTOSSICANTE: ULISSE, di James Joyce

“Ulisse” di James Joyce

“Guerra e pace dipendono dalla digestione di qualcuno. Religioni. Il tacchino e l’oca di Natale. Massacro degli innocenti. Mangia, bevi e sii contento. Dopodiché molti al pronto soccorso. Teste fasciate…”

L’”Ulisse” di James Joyce è un romanzo intossicante, potente e spesso incredibilmente sconcertante.

La sua complessità linguistica è tale da sfidare la comprensione completa di chiunque.

Monologhi interiori, simbolismo complesso, termini coniati, slang irlandese e giochi di parole, allegorie ed eufemismi e il famoso flusso di coscienza fanno di “Ulisse” una lettura ardua proprio come vivere: bisogna armarsi di un certo eroismo epico per esistere, sopravvivere, campare e leggere Joyce!

Ogni essere (umano) è un microcosmo, entrarci e capirlo è un’odissea e Joyce ci invita a danzare nei meandri della mente umana, dove ogni pensiero palpita, si agita, si gira e rigira in una giornata ordinaria, di un uomo qualunque, un’esistenza comune, media. Una giornata eroicamente banale che copre quasi mille pagine, un fiume di parole.

Ma per entrare dalla porta di “Ulisse” bisogna spogliarsi da ogni logica comune e attraversare un percorso di almeno 200 pagine per raggiungere la soglia, costellata da paletti appuntiti e ben piantati (in testa).

Bisogna essere, se si vuole, tenaci ed eroici. Purificarsi. Solo così, nudi da pregiudizi, convenzioni, cliché, banalità, frase fatte, convenzioni si apprezzerà la luce nuova, la limpida saggezza, le riflessioni morali sulla giustizia, sul rapporto tra uomo e divino, le considerazioni sull’amore, fruizioni sull’eros (passaggi sublimi, Molly la moglie adultera di Mr. Bloom, il protagonista principale, è di una sensualità femminile irresistibile), onore e gloria di un uomo qualunque eroe/antieroe di se stesso.

Siamo tutti Mr. Bloom, affrontiamo il mare della vita, tra sirene e desiderio, cicloni di conflitti esterni ed interiori. Come Mr. Bloom galleggiamo tra affermazioni e negazioni, approvazione e opposizione, convergente e divergente, prospettive e punti di vita, sogno e realtà.

Siamo tutti Stephen Dedalus, altro personaggio principale, artisti della vita perplessi e lacerati, timorosi della morte e del nulla.

I coinvolgimenti e capovolgimenti ironici, e a tratti anche di una comicità burlesca, dell’epica antica e del mito e le moderne e rivoluzionarie tecniche narrative di James Joyce trascineranno il tenace lettore, diventato il nuovo eroe omerico, simbolo dell’amore per la conoscenza, l’eroe che per il desiderio di sapere non esita a spingersi oltre i limiti che nessun uomo avrebbe mai tentato di superare, in una danza sconvolgente dove ogni passo esclude qualsiasi forma e schema poiché diventa libero come l’aria, libero come il vento che spazza ogni cosa in un vortice infinito di pensieri che mulinano tra il cielo, il mare e la terra.

Il racconto di un solo giorno, un solo giorno per tutta la vita, diventata straordinaria grazie alla capacità di rendere gesti e pensieri, anche quelli apparentemente insignificanti, di uno spessore straordinariamente epico tanto da essere narrati e acquisire una valenza estetica potente.

Del resto cos’è la vita se non fogli bianchi da riempire-

Che dirvi cari amici.

La vita, ogni esistenza è un’impresa difficile, caotica perché chi nasce non ha trama predefinita, è un disegno a schema libero, una musica che si compone secondo per secondo, minuto per minuto, ora per ora e leggere Joyce ve ne darà conferma.

Spogliatevi, quindi, buttate i vecchi stracci che abitualmente indossate e siate pronti a camminare tra le parole, nudi come Adamo ed Eva, sinceri e sognatori come Don Chisciotte, creativi e rigorosi come Dante, umili come Gesù Cristo, soltanto così riuscirete, se lo desiderate, a capire quel geniale “pazzerello” di Joyce che con astuzia ci ha regatato un’opera senso tempo, un canto che ha un’eco nel vuoto, una sinfonia di umanità dove ogni parola richiama a destini esterni.

Coraggio, ci vuole una buona dose di coraggio… e un po’ più della elementare conoscenza, senza coraggio e conoscenza rischiate di arenarvi di brutto. Buona lettura

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Recensione di Patrizia Zara
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PERCHÉ LEGGERE L’ULISSE? – ULISSE James Joyce

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