IL ROSMARINO NON CAPISCE L’INVERNO Matteo Bussola

IL ROSMARINO NON CAPISCE L’INVERNO, di Matteo Bussola (Einaudi – giugno 2022)

 

ACQUISTALO DA IBS ACQUISTALO DA FELTRINELLI ACQUISTALO DA LIBRACCIO

Recensione 1

“Sono certa che le mie parole le sembreranno strane, ma credo che lei sappia che risulta tutto più facile quanto la tua vita è stata rovesciata, svuotata all’improvviso: c’è la serenità di fregarsene delle convenzioni e dei pudori, e la libertà di poter dire qualsiasi cosa senza dover domandare il permesso”.
Una raccolta di diciotto storie di donne ordinarie, dove per ordinario si intende comuni.
Insomma una di noi.
Infatti, se Matteo Bussola in queste diciotto storie avesse inserito la mia o la vostra storia, il romanzo non ne avrebbe risentito. Nessuna stonatura. Perché sono apparentemente storie all’ordine del giorno, di routine senza luci della ribalta.

Viviamo nel palcoscenico di un’esistenza sorprendentemente fuggevole e inquieta dove le luci, se vogliamo, le accediamo o le spegniamo noi. E le protagoniste di questo piccolo romanzo corale accendono e spengono le loro esistenze nell’intermittenza dei loro sentimenti: guerriere, risolute, determinate a rimanere fedeli a se stesse, ma anche emotivamente fragili, inquiete, spaesate.
Stile elegante, soave, fluido come lo scorrere delle acque di tante piccole sorgenti, acque limpide che lottano per non contaminarsi, acque che traboccano senza troppo rumore.
Margherita, Aurora, Maddalena, Teresa, Brunella, Alma, Vera, Marika, Greta e Martina, Aika, Rosi, Isabella, Emma, Perla, Angela, Daisy e perché no, i miei nomi, “Patty e Titty”. Ci riconosciamo tutte, se vogliamo.

Grande ammirazione per l’autore, bravo a non scadere nei soliti esagerati ed esaltati cliché femminili che invece di dar valore assumono l’effetto contrario, sminuendone l’essenza.
Matteo Bussola è riuscito a dare spessore a figure anonime e farci sentire, noi lettrici (e perché no anche lettori), protagoniste assolute della nostra vita anche nel cucinare una semplice zuppa di verdura o indossare quel vestito a fiori dimenticato nell’armadio.
Lo stile linguistico di Matteo Bussola mi piace assai poiché non rimane ancorato alla superficie, malgrado le apparenze.
La sua scrittura senza giri di parole, elucubrazioni mentali, macchinazioni filosofiche, scava a mani nude la terra, raggiunge le profondità, quella dei giorni che passano, senza scossoni; scava con pudore e le mani rimangono pulite, lavate in quella sorgente.

Dopo la lettura, piacevolmente familiare, sono arrivata alla conclusione che la sensibilità non ha sesso, né si nutre di binarismo di genere.
Matteo Bussola è uomo, ha scritto diciotto storie di donne narrate in prima persona. È andato oltre i confini.
Le sue eroine nascono dalla sua penna aggraziata, spinta sul foglio dal sincero amore e dal vivido desiderio di essere considerato non un genere ma un complemento essenziale nel genere, qualsiasi esso sia

“Per gli antichi Egizi il rosmarino simboleggiava rinascita e immortalità, oggi è regalato per augurare buon auspicio, sincerità, fedeltà, gioia e coraggio”

Non sentite anche voi nell’aria l’intenso profumo del rosmarino?

Buona lettura

Recensione di Patrizia Zara

.

Recensione 2

Mi ero ripromessa di godere di questo libro a piccoli sorsi.

Ho disatteso, come accade non di rado, la mia intenzione iniziale.

Finito in una giornata o poco più, ho trovato anche in queste pagine il Bussola che racchiude tante vite in poche righe, cogliendo il nocciolo di intere esistenze negli attimi decisivi che fanno di ognuno di noi quello che siamo, mostrando talvolta anche qualche spiraglio di quello che saremmo potuti essere, senza impedirci comunque di mutare e diventarlo poi, in futuro.

Siamo creature mutevoli, fluide, non sempre per scelta, spesso per necessità.

Eppure, nel nostro mutare, nel nostro adattarci, possiamo a nostra volta apportare un cambiamento.

Non possiamo espandere la nostra influenza su tutto, ma le nostre vite si intrecciano con così tante altre vite da rendere possibile altrettanti cambiamenti.

In questo libro incontriamo una struttura già sperimentata dall’autore: un capitolo per ogni personaggio, molti di loro compaiono anche nei capitoli degli altri personaggi, poche pagine per ognuno, quanto basta per raccontarci come la vita di ciascuno di loro è influenzata dagli altri, in modi a volte inaspettati, a volte crudeli e a volte, semplicemente, inevitabili.

Un libro popolato quasi esclusivamente da donne.

Delicato, eppure potente.

L’invenzione di noi due è ancora il mio preferito, eppure Bussola non mi delude mai.

Recensione di Giulia Baroni
IL ROSMARINO NON CAPISCE L’INVERNO Matteo Bussola

L’isola dei tesori, dove gli animali sono preziosi

2 Trackbacks / Pingbacks

  1. Le 5 recensioni più cliccate a GIUGNO 2023
  2. UN BUON POSTO IN CUI FERMARSI - Matteo Bussola

Commenti

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.