PER UN’ORA D’AMORE Piergiorgio Pulixi

PER UN’ORA D’AMORE, di Piergiorgio Pulixi (Rizzoli – aprile 2024)

Recensione 1

Con Strega alle prese col “Canto degli innocenti”, usare il titolo di una canzone è tremendamente azzeccato, ma sono certa che questo l’ho già detto in occasione dei libri precedenti! L’autore ha anche risposto alla fatidica domanda “perché le canzoni” più volte, quindi non sarò di certo io, qui ora, a riparlare di questo particolare! Anche perché, da parlare su questo libro ce n’è quanto si vuole.

Come sempre l’autore pianta nel cuore dei suoi lettori l’amore per i personaggi sempre più in profondità. Io Pavan già lo amavo alla follia, ma ora… ora che finalmente anche lui si è aperto, si è guadagnato a suon di “zio can” un posto importante nei nostri cuori. Stiamo parlando di una “Squadra Speciale”, quindi i suoi componenti non possono che essere speciali, ognuno a modo suo.

Nessuno viene lasciato indietro, nemmeno Rais. E’ vero, è uscita dalla squadra, ma come sa risolvere lei i casi, nessuno può (tutti i membri della squadra sono d’accordo su questa affermazione, lo dicono!).

In questo libro anche il nostro tenebroso (e noi sappiamo perché) Strega decide (forse un po’ per caso, forse no) di aprirsi un po’. Probabilmente anche il fatto di essere “guardato a vista” ha destabilizzato ancora di più la sua psiche già provata dai “canti” sempre più incessanti…

Sarà la vicenda di Italo Seu e del suo nipotino? Di sicuro sì… chiedetelo a Pavan! Vi risponderà tra una sbirciata e l’altra ad un certo “conto alla rovescia” attivo sul suo telefonino…

A proposito!!! Ho deciso di scegliere Clara Pontecorvo come mia personale manager sulle “sfortune” in campo amoroso. Lei ha sicuramente più esperienza di noi tutti messi insieme. Non gliene va bene una, ma non solo! I suoi racconti sono ai confini della realtà, ma nonostante ciò, sono verissimi attualissimi e divertentissimi.

In ogni suo libro, compreso questo, l’autore fa un omaggio alla sua Terra. Ci sta raccontando la Sardegna facendocene innamorare ogni giorno di più.

Mentre leggevo di Dolianova (luogo che non avevo mai sentito nominare), mi sembrava davvero di essere lì a passeggiare in silenzio tra i filari di uva.

Milano invece? Culla di ricordi molto intensi. In questo libro ci sono porte che si chiudono a Milano. Porte difficili, parola di Eva Croce. Ma a loro modo con una speranza accesa che non bisogna mai lasciar spegnere. E tutto per un’unica, importante e profonda “ora d’amore”

Buona Lettura

Recensione di Rita Annecchino
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Recensione 2

In questo nuovo romanzo noir di Piergiorgio Pulixi viene affrontato un tema che è diventato una piaga dei giorni nostri: il femminicidio.

Le emozioni sono palpabili pagina dopo pagina, è un mix di commozione e rabbia, perché non si parla solo della vittima e del carnefice ma anche di chi rimane, di genitori di figli e di tutti quelli che hanno conosciuto la vittima.

Anche la squadra di Strega, questa volta si prende a cuore la morte della figlia di Italo Seu. Un uomo, di settantanove anni, che si ritrova catapultato a Milano per prendersi cura del nipotino di soli due anni e mezzo, perché la mamma, Maria Donata è una vittima di femminicidio.

Si potrebbe già parlare di Cold Cases, sono già passati otto mesi e ancora non si sa chi è stato.

Italo Seu può rivolgersi solo a Vito Strega e alla sua squadra, e loro lo aiuteranno anche se si devono occupare di un altro problema, la violenza sulle donne che è aumentata. Ci sarà un collegamento?

Questa volta, Bepi Pavan è il personaggio che viene messo più in rilievo. È lui che si prende a cuore la storia di Italo e di Pippo. Scopriamo un uomo, che ha ancora problemi di peso e ci fa ridere, ma ha un cuore grandissimo. Quell’uomo stretto in un cappotto un po grande e con le mani grandi, gli ricorda il padre che non ha più.

Strega continua a sentire le voci del Canto degli Innocenti, le anime che chiedono giustizia.

Mara Rais si trova in Sardegna, dopo quello che è successo nel precedente libro, ma il suo aiuto sarà risolutivo.

Un altro bellissimo romanzo, il più toccante, anche se devo ammettere che questa volta sono arrivata alla soluzione prima di Vito Strega. In testa mi veniva in mente una frase in codice, che terrò per me.

Per un genitore perdere un figlio è innaturale e per un figlio è una tragedia immane. Non ci sarà mai una giusta giustizia.

Ora non ci rimane che aspettare un nuovo libro e credo che non sarà da meno visto il finale.
Libro consigliatissimo.

Recensione di Giampa Ale Milia

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