100 anni dalla morte di Franz Kafka: scopriamo la poliedricità del geniale scrittore boemo, attraverso un nostro sondaggio
Il sondaggio eseguito sul gruppo FB Un libro tira l’altro ovvero il passaparola dei libri, il gruppo che sta dalla parte del lettore con oltre 299.000 iscritti
Sondaggio n. 26
Centenario dalla morte di Franz Kafka, celebriamo lo straordinario scrittore boemo
Questo sondaggio è nato dal desiderio di voler celebrare uno dei più grandi artisti del Novecento.
Insieme a Joyce e Proust, nell’olimpo della grande Letteratura.
Ma l’obiettivo principale è stato quello di sondare qual è l’aspetto più comune e diffuso tra i lettori per poi andare oltre.
Kafka è nell’immaginario e nella cultura popolare uno scrittore claustrofobico, triste, impacciato nella vita, senza legami sentimentali fissi (Lettere a Milena, 1% dei voti), in perenne conflitto con la figura soffocante del padre (v. Lettera al padre 9%), lucido testimone del suo tempo.
Ma credo che lo studio troppo accademico abbia reso Kafka un autore così tanto angosciante fino a farlo diventare quasi innocuo. Abbiamo imbalsamato Kafka.
I due romanzi principali sono i titoli che hanno raccolto il maggior numero di consensi: La Metamorfosi 44% e Il Processo 22%.
Non ne resto stupita ovviamente, sono i libri che si leggono a scuola, quasi sempre per obbligo.
Non c’è ombra di dubbio che siano due immensi capolavori.
Con questi testi si riflette sul Kafka giurista, Il Processo riflette sulla parte oscura della legge, che se da una parte libera dall’altra imprigiona.
Con questo libro ha anche descritto il terrificante e labirintico mondo burocratico, lui che ha lavorato per anni alle Assicurazioni Generali, reparto infortuni sul lavoro, lo conosceva bene.
Ci sono però anche altri due aspetti di Kafka che risultano meno evidenti e che grazie a questo sondaggio vorrei approfondire:
la sua straordinaria politicità: Kafka è un interprete geniale della crisi della modernità e delle sue istituzioni e
la sua vena tragicomica, che possiamo leggere tra le righe de La Metamorfosi.
Questo scrive su di lui e la comicità David Foster Wallace: “La comicità di Kafka dipende da una sorta di letterarizzazione radicale di verità solitamente trattate come metafore. (…) È sempre anche tragica, e questa tragicità è sempre anche una gioia immensa e riverente. (…) Il suo in definitiva è un umorismo religioso eroicamente sano.”
Non restiamo però imbrigliati nei testi più famosi o rischiamo di impoverire la potenza straordinaria di questo artista.
Kafka ci turba, è disturbante, con la sua freddezza e precisione descrive i poteri forti, ai quali nel suo modo cerca di non soccombere.
Leggiamo con attenzione “Nella colonia penale”, che ha ricevuto solo il 3% delle preferenze, e riflettiamo con lui sul potere e su come mai noi ne siamo acquiescenti. E’ un racconto meraviglioso, un racconto dove tra le righe si legge una sorta di ribellione e insurrezione antiautoritaria.
Riscopriamo insieme questo straordinario scrittore e lasciamoci risvegliare e riscaldare dalle sue opere!
Grazie a tutti per aver partecipato!
“Bisognerebbe leggere, credo, soltanto le cose che mordono e pungono. Se ciò che leggiamo non ci sveglia con un pugno sul cranio, a che serve leggerlo? Affinché ci renda felici, come scrivi tu? Dio mio, felici saremmo anche se non avessimo libri, e i libri che ci rendono felici eventualmente potremmo scriverli noi. Ma noi abbiamo bisogno di libri che agiscano su di noi come una disgrazia che ci fa molto male, come la morte di uno che ci era più caro di noi stessi, come se fuggissimo nei boschi, via da tutti gli uomini, come un suicidio, un libro dev’essere la scure per il mare gelato dentro di noi. Questo credo”.
Risultati del sondaggio:
LA METAMORFOSI – 44%
IL PROCESSO – 29%
IL CASTELLO – 9%
LETTERA AL PADRE – 9%
NELLA COLONIA PENALE – 3%
AMERICA – 2%
UN MEDICO DI CAMPAGNA – 1%
UN DIGIUNATORE – 1%
LA CONDANNA – 1%
LETTERE A MILENA – 1%
Di Cristina Costa
PERCHÉ LEGGERE LA METAMORFOSI, di Franz Kafka
QUAL È IL LIBRO DI DINO BUZZATI PIÙ AMATO DAI LETTORI?
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