IL PALAZZO DELLA MEZZANOTTE Carlos Ruiz Zafón

IL PALAZZO DELLA MEZZANOTTE, di Carlos Ruiz Zafón (Mondadori)

Premesso che non amo il genere horror-noir fantascientifico alla Stephen King per intenderci.

Detto ciò vi state chiedendo il perché ho intrapreso la lettura de “Il palazzo della mezzanotte” di Zafón.

Semplice, perché mi piace il modo di scrivere dello scrittore spagnolo, il suo modo di descrivere le atmosfere, gli ambienti per lo più immersi nella tenebra e nella nebbia anche se il massimo sviluppo si può assaporare con il capolavoro “L’ ombra del vento” e successivi. Tuttavia è interessate scoprire i vari passaggi di maturazione di uno scrittore che ha sconfinato la sua fama. Da ciò ecco il reale motivo della mia scelta letteraria: scoprire, nelle prime letture, come si è sviluppato il potenziale futuro.

“Il palazzo della mezzanotte” è una storia che ha come protagonisti adolescenti orfani che, in una Calcutta monsonica, un dedalo di vicoli e stradine fangose, si giurano fedeltà “tutti per uno, uno per tutti” (Dumas padre insegna) in un casermone abbandonato che, appunto, ribattezzano il palazzo della mezzanotte.

È una storia “classica”, d’avventura giovanile, fantastica e oscura, tuttavia se ci si sofferma nella scrittura, studiandola, si può notare che non contiene alcuna ripetizione e sbavatura sia nelle descrizioni/atmosfere che nei dialoghi, risultando chiaro quanto talento è nascosto in quel germe che sbloccherà nei capolavori futuri.

E sebbene l’uccello di fuoco con i suoi contorti meccanismi metallici non mi abbia preso più di tanto non posso non dare atto alla capacità di Zafón di raccontare con ammaliante utilizzo di metafore e similitudini una storia che ha il profumo di mistero e di eccessiva immaginazione risultando, grazie alla padronanza delle parole nel tessere fili di congiunzione fra il reale e l’irreale, più che piacevole. E se vogliamo andare ancora più a fondo, studiando il suo percorso narrativo, non possiamo non notare frasi di una saggezza e profondità universale anche in questi libri di iniziazione dalla trama che può apparire, a prima considerazione, leggermente traballante.

In conclusione la storia sembra essere scritta da un erudito adolescente che cerca, raccontandola, di mettere ordine a un incubo notturno. E per essere un fresco giovanetto la narrazione risulta trascinante e ammaliante.

“E in effetti nulla è difficile da credere come la verità e, al contrario, niente è più seducente della forza della menzogna quanto maggiore è il suo peso. È una legge della vita e starà al vostro giudizio trovare il giusto equilibrio”

Recensione di Patrizia Zara

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