
IL PIANO INCLINATO, di Roberto Alajmo

Ousma parte giovanissimo dal suo villaggio in Mali con la speranza di una vita migliore: un’odissea fra trasporti di fortuna, detenzione in terra libica, una traversata marittima che lo porta quasi ad annegare fino al soccorso che porterà prima a Lampedusa e poi in Sicilia. Qui il nostro cercherà di costruire il proprio avvenire, in una dimensione che richiama quasi una favola (molto azzeccata in questo senso la citazione iniziale di “Pinocchio”), scontrandosi con una realtà ben più complessa, dura e drammatica.
Roberto Alajmo ci presenta un romanzo dove l’estrema scorrevolezza della narrazione, grazie a un prosa semplice e diretta senza prolissità e a un uso sapiente ma non invasivo dei flashback, si accompagna alla drammaticità degli eventi e alle tante contraddizioni che entrano in scena e che rendono più sfumato il confine tra buoni e cattivi. Il tema, oltre che attuale, è certamente delicato e il rischio di cadere nel retorico o nel buonismo era grande, eppure il nostro riesce a presentarci i fatti nella loro interezza, componenti psicologiche comprese, ricordandoci quanto sia inclinato il piano su cui si gioca la vita e il destino degli esseri umani.
Recensione di Enrico Spinelli
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