
IL SEGRETO DEI CARDINAL, di Jocelyne Saucier (Iperborea – giugno 2024)
Ho scoperto Jocelyne Saucier qualche anno fa quando mi sono fatta tentare da un libro edito da Iperarborea e dal suo strano titolo- Piovevano uccelli-, libro che ho letto con enorme piacere e che ho regalato in varie occasioni ad amici ed amiche, per far conoscere anche a loro questa brava scrittrice canadese di lingua francese ed il suo bel libro, che ci trasportava nelle foreste del Canada raccontandoci la strana storia di un gruppo di vecchietti. Così uscito Il segreto dei Cardinal mi sono precipitata a leggerlo, scoprendo anche qui una storia interessante, quella di una famiglia veramente particolare, i Cardinal. E andremo a scoprire anche uno sperduto paesino del Quebec, Norco, dove il padre della famiglia aveva scoperto una miniera di zinco, rilevata da una grossa società mineraria in cambio di molte azioni dell’azienda; perché proprio Padre- così viene chiamato in tutto il libro- è un geniale prospettore minerario che ha sostanzialmente fondato la cittadina, in cui tutta la sua numerosa famiglia vive, in una grande casa, con stanze “disordinate”, perché sostanzialmente è costituita da più appartamenti uniti insieme.
Qui vivono Padre e Madre- anche lei viene sempre chiamata così- descritta dai figli come una donna svagata, che sta sempre cucinando in enormi tegami e che si occupa di loro solo di notte, quando sono già addormentati, limitandosi a passare per dare loro una carezza; d’altronde anche Padre era sostanzialmente confinato nello scantinato della casa a lavorare con i suoi campioni di roccia e si dedicava poco ai figli, salvo garantire loro ai sette anni una specie di battesimo di fuoco, facendo loro esplodere un candelotto di dinamite. Questa coppia sui generis aveva negli anni sfornato ben ventun figli che crescevano un po’ come piccoli e grandi selvaggi, sempre in competizione e lotta tra di loro e con il mondo esterno, quello dei “bifolchi”. La storia di questa famiglia, che nasconde un segreto, una vera e propria tragedia, viene raccontata attraverso le voci di un gruppo di figli, ognuno dei quali oltre al nome vero e proprio aveva anche un soprannome: e così sentiremo Fanalino, il più piccolo di questa numerosa famiglia, La Pulzella che ha tirato su tutti i fratelli per supplire all’evanescenza di Madre, le gemelle LaTommy ed Angéle, Geronimo ed il primogenito.
Ognuno di loro ci offre una sua visione sugli eventi che hanno contraddistinto la vita e le relazioni familiari, contribuendo a darcene un quadro sfaccettato attraverso diversi tasselli; ma la verità sulla storia travagliata della famiglia ci verrà svelata alla fine, in occasione di un evento in cui tutti i componenti, che si sono negli anni sparpagliati per il mondo, si riuniranno per una premiazione alla carriera di Padre, ricomponendo il quadro, sino ad allora a pezzi, delle diverse e personali narrazioni. Un libro notevole, la cui lettura mi ha impegnato molto anche perché vi assicuro che c’è da perdersi nella grande famiglia dei Cardinal. Tuttavia continuo a pensare che Piovevano uccelli mi è piaciuto ancora di più.
Recensione di Ale Fortebraccio
PIOVEVANO UCCELLI Jocelyne Saucier
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