La narrativa gialla vista dalla parte di chi indaga – il commissario Maugeri (Fulvio Capezzuoli)

 

La narrativa gialla vista dalla parte di chi indaga – il commissario Maugeri (Fulvio Capezzuoli)

 

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Il commissario Franco Maugeri è l’eroe dei gialli scritti da Fulvio Capezzuoli. Alto, moro, dagli occhi scuri, Maugeri è nato nel 1907. Richiamato come riservista durante la seconda guerra mondiale, nel momento della dissoluzione del regime fascista Maugeri non ha dubbi ed entra nelle file dei partigiani in val Brembana. E’ sposato con Giovanna. Il loro figlio, Giacomo, è nato nel 1940. Perciò nei romanzi pubblicati per i tipi della Todaro editori e ascoltabili su Audible lo troviamo, da buon scolaro, alle prese con compiti e tabelline.

Nel primo romanzo “Milano 1946. Delitti a Città Studi” Maugeri è confinato in archivio, in una sorta di punizione per i suoi trascorsi da partigiano voluta dal suo diretto superiore, il commissario capo Spinelli, simpatizzante del regime fascista e spedito da qualche mano amica a Milano da Firenze, dove gli ex fascisti non sono graditi. Maugeri soffre questa sorta di confinamento, ma soprattutto ha la consapevolezza che la neonata Repubblica mostra difetti che avrebbero potuto vanificare gli anni di lotta partigiana. I romanzi sono ambientati in una Milano ancora molto meneghina seppure interessata dai primi fenomeni di immigrazione dal sud e dal Veneto, come nel caso dell’ispettore Valenti, braccio destro del commissario.

 

 

Si parla il dialetto, e Maugeri lo parla e lo capisce, la drogheria si chiama ancora la “posteria”, nelle case il telefono è in “duplex” con un’altra famiglia, molti coabitano con i genitori (è il caso di Maugeri) a causa della penuria delle case provocata del ritorno degli sfollati, dagli esiti dei bombardamenti e dagli altri costi degli affitti, nei lavatoi sui Navigli si lavano i panni e non si fa ancora esercizio di fighetteria. Nelle giornate di festa si va in piscina portandosi i panini preparati a casa, le ferie sono in una chimera, e il cinema, anche se di terza visione, uno svago raro. Maugeri è un integerrimo, segue una sua etica molto rigida, odia i furbi, i profittatori. Se fiuta la pista non la molla finché arriva alla fine.

Nel primo romanzo, “Milano, 1946. Delitti a Città Studi” matureranno le condizioni per affrancarsi dall’archivio. Lontano dagli occhi di Spinelli, in vacanza risolverà un caso difficile e fortemente intossicato dai miasmi dei fiancheggiatori degli ex nazisti. Maugeri è costretto ad intervenire nelle indagini perché l’ispettore di riferimento sta indagando su un caso di borsa nera. I romanzi di Capezzuoli sono anche vere lezioni di storia. Molte vicende che si intrecciano alle indagini sono realmente accadute e, nella postfazione, l’Autore ne dà puntualmente conto. Un lettore, o ascoltatore attento, i romanzi sono presenti su Audible, troverà spunti per approfondire eventi storici legati ai turbolenti periodi degli anni a cavallo fra la Liberazione e il primo dopo guerra.

 

 

In “Milano, 1947, misteri a Porta Venezia” Maugeri scopre Primo Levi e ne diventa un avido lettore. Nel romanzo si parla della Svizzera e dell’incredibile numero di ebrei italiani che, cercandovi riparo, non riusciranno ad ottenerlo. Ma, soprattutto, si parla di una delle navi bananiere che, ripescata dai giapponesi dopo l’autoaffondamento italiano in seguito all’8 settembre, venne utilizzata per il trasporto delle armi verso il Giappone. Ne “Il commissario Maugeri e la ragazza senza capelli” viene citata per la prima volta la 13ème Demi-brigade de la Légion Étrangere che durante la seconda guerra mondiale combatté a Montecassino ed El Alamein. In “Milano 1949. Il commissario Maugeri e i delitti del CRAL” si narra dell’operazione Bernardt, una delle tante follie dei nazisti convinti di riuscire a distruggere l’economia britannica attraverso l’immissione di grandi volumi di sterline false. Tra il 1942 e il 1945 nel lager di Sachsenhausennum più di 130 deportati ebrei produssero banconote contraffatte per un valore di 160 milioni di sterline che finirono poi nel Lago di Toplitz in Austria. E si scopre come gli omosessuali italiani venissero mandati dal regime nelle miniere di Carbonia.

 

 

La processione della Madonna Pellegrina fu un espediente usato dalla chiesa cattolica per dissuadere la gente a votare per il Fronte popolare. Con la narrazione del colpo di stato a Campione (Il Natale di Maugeri) Capezzuoli ci porta in un evento storico credo sconosciuto ai più ed è anche l’occasione per parlare degli uomini della Cia operanti in Italia (Donald Price Jones, zio Scotty, vice console Usa in Svizzera e agente dell’Oss fu uno dei coordinatore del colpo di stato di Campione d’Italia). Allen Welsh Dulles, altro personaggio citato, è realmente esistito. Diventò capo della CIA e ne venne rimosso dopo il fallimento della Baia dei Porci mentre gli effetti della guerra fredda emergono dal “Il commissario Maugeri e il pianista russo“. I polizieschi di Capezzuoli sono scritti con asciutta eleganza, privi di fronzoli con soluzioni che hanno le loro radici nelle vicende oscure pre e post belliche, si intersecano con le lotte per il predominio delle potenze straniere sui paesi del Mediterraneo. Nascondono torbidi tormenti e nostalgie inconfessabili per eventi storici che ancora scuotono le coscienze. Le notizie reperibili in rete e riguardanti l’Autore sono veramente poche. Milanese, Fulvio Capezzuoli è un critico cinematografico che collabora con la Fondazione Cineteca Italiana nell’organizzazione di rassegne e serate a tema. Innumerevoli saggi sul cinema tra cui “L’estasi e il Tormento” e “Locarno mon amour”. Mi auguro che i suoi romanzi abbiano maggior fama perché nulla hanno ad invidiare ad altri di autori ben più famosi, non sempre a ragione. Su Audible le letture sono svolte, in modo egregio, da Marco Balbi.

 

Di Laura Pianta

 

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