PREMIO BANCARELLA 1964: CENTOMILA GAVETTE DI GHIACCIO Giulio Bedeschi

PREMIO BANCARELLA 1964: CENTOMILA GAVETTE DI GHIACCIO, di Giulio Bedeschi (Mursia)

Un libro capolavoro, memorabile, indimenticabile che mai avrei immaginato così coinvolgente e che mi ha trasmesso tante cose:

Incredulità: aver mandato migliaia di soldati alpini in terra russa durante la II guerra mondiale senza adeguato equipaggiamento, da uomini potenti che venivano pure considerati intelligenti mi ha lasciato davvero senza parole, senza fiato. Il prossimo ignorante che mi parla bene di Mussolini lo zittisco all’istante.

Pietà per tutti questi uomini che hanno percorso centinaia di km a piedi, con i loro muli, marciando nella neve alta con temperature che toccavano meno 42 gradi, senza cibo, con intere parti del corpo congelate e soprattutto braccati dai russi.

Gratitudine verso questi soldati che con immensa dignità hanno compiuto il loro dovere fino in fondo, molti fino alla morte.

“Erano tutti uniti in un’ unica sorte, il sacrificio si sarebbe compiuto in silenzio, in quell’isolamento tragico. A primavera la neve sgelando avrebbe restituito le loro ossa di sconosciuti.

Con una intensità disperata, contemplando la paurosa vastità di neve, ascoltando il vento, guardando le stelle lontane sentì quei tribolati – nel profondo del cuore – fratelli”.

Di Elena Mion

PREMIO BANCARELLA 1958: IL DOTTOR ŽIVAGO Borìs Pasternàk

PREMIO BANCARELLA 1958: IL DOTTOR ŽIVAGO Borìs Pasternàk

L’isola dei tesori, dove gli animali sono preziosi

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