SPARA SONO GIÀ MORTO Julia Navarro

SPARA, SONO GIÀ MORTO, di Julia Navarro (Mondadori)

Volevo leggere qualcosa che mi aiutasse a capire meglio il conflitto israelo-palestinese. Dopo aver letto “Ogni mattina a Jenin” di Susan Abulhawa, che però presenta solo il punto di vista degli arabi, ho deciso di dedicarmi a “Spara, sono già morto” di Julia Navarro. Si tratta di una lettura impegnativa per via del numero di pagine, quasi 800. Non è un resoconto storico, ma è un romanzo che narra l’amicizia tra una famiglia ebrea e una araba, che si snoda per tre generazioni. Sono diversi i cenni storici che aiutano a capire i diversi passaggi di questo conflitto, a partire dalla fine dell’Ottocento, quando diversi ebrei perseguitati nei pogrom si trasferiscono in quella che credono la terra promessa.

 

 

 

 

La storia viene ricostruita per bocca di Marian, una giornalista che ricostruisce la storia della famiglia araba Ziad e di Ezekiel Zucker, che parallelamente racconta la storia della sua famiglia. I due capostipiti delle famiglie si trovano a condividere le loro vite all’Orto della speranza, ma vengono poi divisi dalla guerra.

Mi è piaciuto molto questo romanzo perché, diversamente da altri, fornisce i punti di vista di entrambe le popolazioni e invita a riflettere sul valore dell’amicizia al di là di qualsiasi religione o etnia, e sulla necessità di una pace che purtroppo non arriva. Non manca il colpo di scena finale. Lo consiglio vivamente.

 

Recensione di Angela Pagani

 

OGNI MATTINA A JENIN Susan Abulhawa

OGNI MATTINA A JENIN Susan Abulhawa 

 

 

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