Abbiamo intervistato Angelica Sciacca della libreria Vicolo Stretto di Catania

Abbiamo intervistato Angelica Sciacca della libreria Vicolo Stretto di Catania

 

Per cominciare parlateci di voi. Chi siete e quando nasce la vostra attività?

Siamo Angelica e Maria Carmela Sciacca, sui social ci conoscono come la libraiapiccola (Angelica) e la LibraiaGrande (Maria Carmela). La libreria Vicolo Stretto nasce  il 16 luglio 2011, nessuna delle due aveva mai pensato di aprire una libreria ma come nelle belle storie è successo tutto per caso e per caso abbiamo aperto il nostro secondo punto vendita la Legatoria Prampolini. Nel 2019 abbiamo acquistato la libreria più antica della Sicilia, anno 1894.


-Che tipo di lettori frequenta la vostra libreria e come sono cambiati negli anni ?

A dire il vero non saprei fare un identikit del lettore/lettrice che frequenta la libreria ma posso dire con sicurezza che sono lettori e lettrici curiosi/e e con l’orecchio sempre attento al consiglio. 

 

-Lettura e reti sociali: che cosa ne pensate di questo binomio? Si può essere “social” continuando a essere lettori? Quanto e come siete presenti sulle reti sociali e che impatto hanno queste sulla vostra attività?

Assolutament2 si! I social sono un nuovo modo di veicolare le proposte di lettura della libreria, siamo presenti sui vari social e abbiamo creato, negli anni, una grande comunità che ci segue. Per questo è nato il nostro shop online per permettere a lettori e lettrici che ci seguono da lontano di poter acquistare dalle nostre librerie.

 

 

 

-Nel nostro gruppo ci sono titoli che ormai hanno raggiunto lo stato di “libri di culto” o veri e propri tormentoni, come I leoni di Sicilia e Il treno dei bambini, per citarne alcuni, non sempre a causa della loro qualità artistica ma grazie, soprattutto, a un passaparola costante sulle reti sociali: quali sono i titoli il cui successo vi ha maggiormente stupito e che idea vi siete fatti del motivo di questo successo?

Così su due piedi non mi viene un titolo il cui successo mi abbia stupito. Credo comunque che il passaparola sia uno degli strumenti più sinceri che possa avere un lettore e una lettrice su un testo.

-E su quali titoli invece avreste scommesso e hanno avuto un destino diverso?

Uno dei mie libri preferiti “L’inconfondibile tristezza della torta al limone” di A. Bender (minimum fax) credo non sia mai arrivato in classifica.

 

 

 

-In molti, sul nostro gruppo FB, si lamentano del fatto che è diventato molto difficile invogliare alle lettura i giovanissimi: in base alla vostra esperienza è vero che i ragazzi leggono sempre di meno?

Leggono di meno rispetto a cosa? Alcuni libri hanno avuto successo dopo anni grazie al passaparola tra ragazzi sui social vedi “La canzone di Achille“. 

Tanti anni fa durante il festival “La grande invasione” tra gli ospiti c’era Daniel Pennac e posero la stessa domanda e lui rispose ridendo “Bhe si, i ragazzi leggono di meno… la stessa identica frase la dicevano quando io ero un ragazzo, quando divenni insegnante e continuano a dirla”. Racconto questo episodio per dire che non credo che i ragazzi leggono di meno.

 

-Esiste una strategia che scrittori, librerie, case editrici o chiunque abbia a che fare con giovani lettori potrebbe utilizzare per interessarli di più?

Ascoltarli e chiedere loro cosa gli piace senza imporre una storia da leggere.

 

-Quanto è difficile oggi per una libreria indipendente reggere la concorrenza con le grandi catene e con rivenditori come Amazon?

Non nego che sia difficile avere una libreria indipendente ma non posso concorrere con grandi catene né tanto meno con  Amazon, per una questione di disponibilità di titoli, di logistica e tantissimo altro ma sicuramente nelle mie librerie, e in tantissime altre librerie indipendenti, si troverà sempre una libraia  pronta a consigliare una bella storia.

 

-Come vi ponete nei confronti della lettura digitale? La considerate una risorsa o una minaccia per la vostra attività e per il futuro dell’editoria?

La lettura in digitale è sempre una lettura, mai considerata una minaccia. Conosco lettori che leggono in digitale che acquistano un libro che hanno già letto perché è piaciuto e lo vogliono nella loro libreria personale.

 

 

-Consigliate tre libri (editati negli ultimi anni), secondo voi imperdibili, ai nostri lettori, motivandone la scelta.

– “La sirena di black conch” di Roffey Monique (Marsilio) 2022.

230 pagine di pura bellezza! Troverete l’amore,la ricerca di sé stessi, le tradizioni dimenticate, la crudeltà dell’essere umano di fronte al nuovo.

– “L’arte della gioia” di Goliarda Sapienza (Einaudi) 2008.

Consiglio vivamente di tenere con sé una matita per poter sottolineare alcune frasi. Modestina vi terrà incollati per 500 pagine raccontandovi la sua vita e il ‘900 siciliano.

– “La casa dei notabili” di Amira Ghenim (E/O) 2022.

Letto con il nostro gruppo di lettura ed è stata una scoperta meravigliosa. Trama, scrittura e ambientazione perfette, una saga familiare con un velo di mistero. Lo consiglio anche per conoscere la Tunisia dagli anni’ 40 del novecento ai giorni nostri

 

Intervista di Enrico Spinelli

 

 

 

 

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