ODORE DI CHIUSO – IL BORGHESE PELLEGRINO, di Marco Malvaldi (Sellerio)
Come ho scritto in altre occasioni il grande talento di Marco Malvaldi è quello di giocare con gli elementi classici di un genere letterario inserendovi elementi di modernità, contaminazioni e umorismo ben dosato, e ne sono ulteriore riprova questi due romanzi con protagonista il padre della gastronomia italiana Pellegrino Artusi.
L’ambientazione richiama in qualche modo i gialli di Agata Christie e certi elementi investigativi suonano molto vicini a Sherlock Holmes, eppure il nostro riesce sempre a essere originale e credibile grazie a uno stile del tutto personale, a quell’umorismo toscano che ritorna in ogni opera e che rende la lettura piacevole e avvincente, senza dimenticarci l’ottima caratterizzazione dei personaggi e alcune intrusioni nella modernità tanto azzardate quanto riuscite (la scena della dama in lacrime che “pareva il bassista dei KISS” non me la scorderò più).
Due ottimi gialli, nei quali il buon Artusi offre contributi fondamentali con intuizioni degne del miglior Watson e con aneddoti gastronomici, dalla soluzione tutt’altro che facile e dalla lettura estremamente facile e coinvolgente, ulteriore riprova del talento indiscusso di Marco Malvaldi nel manipolare la materia narrativa ampliandone gli orizzonti.
Recensione di Enrico Spinelli
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