L’UOMO A ROVESCIO Fred Vargas

L’UOMO A ROVESCIO, di Fred Vargas

Estratto

«Martedí ci furono quattro pecore sgozzate a Ventebrune, nelle Alpi. E giovedí nove a Pierrefort. – I lupi, – disse un vecchio. – Scendono a valle.
L’altro vuotò il bicchiere, alzò la mano. – Un lupo, Pierrot, un lupo. Una bestia come non ne hai mai viste. Che scende a valle»

Commento

L'uomo a rovescio Fred Vargas recensioni Libri e News UnLibroQuesta seconda avventura del commissario Adamsberg mi ha immediatamente colpita, fin dalla prima pagina, per un particolare: l’ambientazione.

Abbandoniamo l’ambiente metropolitano di Parigi, per addentrarci nei paeselli delle Alpi Marittime, in particolare sul massiccio del Mercantour.

Ho visitato quei luoghi e mi è piaciuto molto riviverli nelle parole dell’autrice.
Una cura nelle descrizioni che mi ha positivamente sorpreso: nulla di eccessivamente prolisso, a quello bastano già le lente elucubrazioni del commissario, ma che in poche parole dà l’idea sia di dove siamo, sia di come vivono le loro giornate coloro che abitano a riparo delle Alpi.

 

Protagonista della vicenda, questa volta, è proprio la Camille Forestier che popola i sogni e i pensieri del commissario. E’ lei che da un po’ di tempo vive nel Mercantour e fa coppia con uno studioso che viene dal Canada. Lowrence studia i grizzly, ma si trova sulle Alpi Marittime perché un branco di lupi, probabilmente Abruzzesi, sta ripopolando le montagne e semina il panico sterminando greggi in maniera brutale.

Apparentemente Adamsberg non c’entra con questa storia, ma, dal suo quartier generale dell’Anticrimine a Parigi, anche lui segue la vicenda delle bestie del Mercantour, perché gli sembra di tornare indietro nel tempo a quando, da bambino, viveva sui Pirenei con la sua famiglia e aveva a che fare con lupi, ovini e bestie di vario tipo.

 

Una rocambolesca caccia all’uomo che porterà Camille ad avere bisogno dell’aiuto di uno sbirro… anzi di “quello” sbirro: l’unico che potrebbe appoggiare l’impresa disperata di rincorrere una bestia misteriosa che si nasconde tra le montagne.

Mi è piaciuta molto la caratterizzazione del personaggio di Camille, che è entrata a pieno titolo nella mia classifica di gradimento assieme a Danglard e Adamsberg.

Recensione di Rita Annecchino

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