LA CERIMONIA DELL’ADDIO Roberto Cotroneo

LA CERIMONIA DELL’ADDIO, di Roberto Cotroneo (Mondadori – settembre 2023)

Recensione 1

Un libro che racconta con estrema delicatezza una storia d’amore, un libro che parla anche di memoria “sospesa e cancellata”, di attesa, di abbandono, di ricordi, di silenzi, di verità taciute, è un libro che racconta di dolore, con un linguaggio puro e senza orpelli, come solo il dolore sa essere.
Un Cotroneo completamente diverso da Loro, il romanzo riscrittura in chiave moderna di Giro di vite di Henry James. Un Cotroneo più lirico e malinconico, altrettanto potente e convincente.
La storia d’amore di Amos e Anna, l’inizio della loro vita insieme, la casa, la libreria, le loro due bellissime bambine.
E poi in una frazione di secondo, un cortocircuito che manda tutto all’aria.
La cerimonia dell’addio è il racconto di una vita che resta sospesa, congelata nella stanza di un albergo romano. Una vita che si nega il piacere di essere vissuta.
La cerimonia dell’addio è “romanzo e confessione, fragilità e smarrimento, forza e consapevolezza”, l’autore scrive chiaramente che ha avuto bisogno di scriverlo, ha avuto bisogno di raccontare cosa aveva perso: “pezzi di memoria, frammenti di vita, ricordi non miei che andranno smarriti.”
E allora la vita e la scrittura si fondono, la scrittura diventa una cura, diventa “l’ascia per rompere il mare di ghiaccio che è dentro di noi”.
E alla fine del libro mi sono resa conto che non ho solo letto del cuore di Anna…ho letto anche il cuore dell’autore che ha magistralmente raccontato sé stesso.
Buona lettura!
“Ma nel passato, quelli che ami non muoiono”

Recensione di Cristina Costa

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Recensione 2

”Mi ripeto ogni giorno, con la disperazione di chi ha perso un anello in fondo al mare: devo cercarlo, ovunque mi arrivi un segno. Ma resterò in questo terrore segreto, tra due inaccessibili dolori. Nulla si avvicina davvero e nulla se ne va per sempre”.

Con il suo ultimo romanzo, Roberto Cotroneo si conferma uno dei migliori narratori italiani. Romanzo che è, senza dubbio, il suo più personale, pieno di quelle cose di cui la sua stessa vita è stata ed è piena e che sono anche le sue passioni: romanzi, musica, poesia. Ma pieno anche di assenze, come è stata piena di assenze la vita di Anna, la protagonista del libro, il cui marito Amos scompare improvvisamente dopo un episodio di amnesia. Di lui non si saprà più nulla e ad Anna non resterà altro da fare che convivere con un’assenza e un lutto mai dichiarato esplicitamente, se non alla fine.

Cotroneo è molto bravo a tratteggiare le personalità dei suoi protagonisti e si sente che per farlo ha attinto dalle sue stesse vicende personali, in particolare dalla morte della compagna Federica (più volte citata nel testo) venuta a mancare ancora giovane lo scorso anno. Un romanzo intimo e malinconico, ma mai triste. Leggendolo, ogni tanto mi dicevo che Nanni Moretti sarebbe capace di trarne un gran bel film. Speriamo che un giorno o l’altro si decida a farlo.

Recensione di Moreno Migliorati

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