IL MISTERO DI ABBACUADA – IL GIALLO DI MONTELEPRE – IL DELITTO DI SACCARGIA Gavino Zucca

IL MISTERO DI ABBACUADA – IL GIALLO DI MONTELEPRE, di Gavino Zucca (Newton Compton)

Vivendo in Sardegna da oltre quarant’anni, mi sono lasciata vincere dalla curiosità di leggere i gialli di Gavino Zucca, ambientati nella Sassari degli anni Sessanta, dove il giovane tenente dei carabinieri Giorgio Roversi è stato trasferito da Bologna per motivi disciplinari. Il mistero di Abbacuada ed Il giallo di Montelepre sono i primi due libri di una serie che dal 2017 si è arricchita ogni anno di un nuovo giallo arrivando nel 2023 a ben nove con l’ultimo Doppio mistero sotto la rocca.

I due gialli che ho riletto in questo periodo ci portano nella Sardegna del secondo dopoguerra con uno sguardo nostalgico agli anni in cui c’era un solo canale televisivo che trasmetteva “Non è mai troppo tardi” e “Campanile sera” con un giovane Pippo Baudo, in cui la Costa Smeralda era solo un progetto sulla carta e si inaugurava il traghetto Tyrsus delle Ferrovie dello stato che permetteva il trasporto delle auto a seguito caricandole attraverso una apposita rampa. Ed il giovane tenente, che si ritrova in una terra dai costumi e dai cibi completamente diversi da quelli a cui era abituato, deve subito far fronte, nel primo libro, ad un assassinio avvenuto nella grotta di Abbacuada che sembra richiamare alcune pratiche del codice barbaricino mentre nel secondo al centro delle indagini è la morte di un barbone proveniente dal quartiere malfamato di Montelepre.

Per fortuna il nostro spaesato tenente può da subito avvalersi dell’amicizia e dell’aiuto di Don Luigi Gualandi, ex ufficiale veterinario dell’Arma, che condivide con Roversi una viscerale passione per Tex Willer; accanto a lui contribuiscono spesso alle indagini gli amici della Greffa, cricca di persone che ogni giorno si riunisce al Caffè dei portici, ma anche la famiglia di Don Luigi e soprattutto Caterina e Michele, fedeli collaboratori di don Luigi nella sua tenuta di Villa Magnolie. Si assiste quindi ad indagini che potremmo definire collettive, affiancate dalla risoluzione anche di piccoli misteri familiari che non sembrano mai mancare in casa Gualandi.

Insomma si tratta di gialli abbastanza leggeri e divertenti, che ci mostrano anche bellezze ed usi e costumi della terra di Sardegna e che si fanno leggere con gradevolezza.

IL DELITTO DI SACCARGIA, di Gavino Zucca

Ecco qua il terzo libro della serie delle indagini del tenente Roversi, questa volta ambientato a Codrongianus, un piccolo paese in provincia di Sassari famoso per la suggestiva chiesa di Saccargia, dove proprio il giorno di Natale il nostro tenente, che voleva andare in licenza a Bologna per aiutare l’amica Flavia a discolparsi da un omicidio, viene spedito per indagare sulla morte di Salvatore Mazzoni, noto dongiovanni della zona, avvenuta però in circostanze non chiare: ad una prima impressione la morte sembra dovuto ad un incidente per una caduta rovinosa che gli ha fatto sbattere la testa su di un sasso ma lì vicino si trova il suo cavallo, con una zampa rotta ed ucciso con un colpo in testa, e poi non si trova la leppa, il coltello a serramanico che il morto portava sempre con sé e che gli serviva per intagliare nel legno delle statuette che ricordavano le sue amanti; ed infine nella sua vigna è stato trovata, come un macabro segnale, la testa di un galletto nero di una particolare razza, infilata in cima ad un palo. Stavolta il nostro tenente si troverà ad indagare senza l’aiuto di Don Luigi Gualandi, che è partito per Bologna per cercare di capire cosa è veramente successo agli amici di Roversi, ed anche Caterina e suo fratello Michele sono impegnati in altri piccoli problemi. Tuttavia Caterina arriverà a Florinas ed incontrerà inaspettatamente Roversi rivelandogli un particolare che lo aiuterà a venire a capo del mistero che c’è intorno alla morte su cui indaga.

Anche in questo terzo libro ci viene presentata una Sardegna dei primi anni 60, descritta con amore, con i suoi paesaggi, i suoi ritmi e le sue usanze, e c’entra anche stavolta l’amore per i fumetti di Tex Willer, che aiuta nella individuazione del colpevole. Con una trama forse un po’ più complessa rispetto ai primi due libri, mi è sembrato di cogliere un cambio di passo nello svolgimento dell’indagine, un tenente meno dipendente dall’aiuto degli amici e più sicuro di sé e delle sue capacità investigative. Comunque un giallo divertente, facile da leggere, buono per passare qualche ora in piacevole relax.

Recensioni di Ale Fortebraccio

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