I MINATORI DELLA MAREMMA Luciano Bianciardi e Carlo Cassola

I MINATORI DELLA MAREMMA Luciano Bianciardi e Carlo Cassola

I MINATORI DELLA MAREMMA, di Luciano Bianciardi e Carlo Cassola

 

I MINATORI DELLA MAREMMA Luciano Bianciardi e Carlo Cassola recensioni Libri
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Adoro la storia locale e ogni tanto amo leggere qualche libro o libriccino che mi aiuti a comprendere meglio la realtà locale che mi circonda. Il testo in questione è opera di due grandi autori, due raffinati intellettuali dello scorso secolo che hanno scritto importanti romanzi. Carlo Cassola chi non lo conosce? È quello che ha scritto “La ragazza di Bube” straordinario affresco dell’Italia dell’immediato dopoguerra, ma anche de “Il taglio del bosco” e tanti altri romanzi. Luciano Bianciardi è forse meno noto. Il suo romanzo più conosciuto è “La vita agra” che, mea culpa, devo ancora leggere ma è lì pronto.

 

 

Questi due poliedrici intellettuali hanno scritto a quattro mani “I MINATORI DELLA MAREMMA”. Si tratta di un saggio che offre una panoramica completa sulle condizioni di vita dei minatori della Maremma e della loro storia fino a tutta la prima metà del secolo scorso. Si consideri che il libro è uscito nel lontano 1956 ma questa sua datazione non ne fa un’opera obsoleta, anzi, è un valore aggiunto. Nel 1956 l’attività mineraria in Maremma era ancora attivissima e sosteneva l’economia e l’occupazione di tutta la provincia grossetana. L’esplosione nella miniera di Ribolla in cui morirono tragicamente 43 lavoratori era allora recentissima (1954).

 

 

Il libro propone un’analisi dettagliata di tutto l’universo minerario della Maremma. Si parte dalla nascita delle miniere, le loro continue evoluzione tecniche, i mille problemi produttivi, la nascita di paesi nuovi e la trasformazione di quelli esistenti, le lotte sindacali, le tragedie, la vita degli operai e anche una breve appendice con la biografia di alcuni minatori che raccontano agli autori la loro vita.

Emerge uno spaccato sociale, umano ed economico di grande interesse e suggestione. E’ pur vero che si tratta di un saggio e non di un romanzo ma in alcuni passaggi mi sembrava quasi di aggirarmi fra i mucchi di carbone o nel buio delle miniere. Quasi ritrovavo le atmosfere di “Germinal di Emile Zola”. In fondo le condizioni dei minatori sono sempre molto simili.

 

 

Oggi le miniere maremmane sono chiuse ma può essere interessante questa breve lettura per capire il mondo di allora, e l’origine di certe ingombranti tracce presenti ancor oggi come gli enormi cumuli di scorie o le bizzarre scelte urbanistiche e architettoniche di certi paesi della Maremma.

Se vi piace la storia locale e vivete in Maremma o negli immediati dintorni è senz’altro un libro da leggere.

Recensione di Stefano Benucci

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