PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA 1930: Sinclair Lewis – “per la sua arte descrittiva vigorosa e grafica e per la sua abilità nel creare, con arguzia e spirito, nuove tipologie di personaggi”
BABBITT, di Sinclair Lewis
Qualche giorno fa ho trovato in casa questo libro che non conoscevo che all’inizio non mi convinceva molto. Poi però l ho letto e ne sono rimasta piacevolmente sorpresa.
Il nostro protagonista è George Babbitt, un uomo ben inserito all interno della società. Ha un buon lavoro, una moglie e due figli. La sua è una vita meccanica, scandita dai numeri, gli affari, le vendite, le amicizie (finte). Babbitt dovrebbe essere felice, ma non lo è. Si sente insoddisfatto. Stanco della ripetitività e della superficialità del suo mondo, L’unico che lo capisce è l amico Paul Reiser, suo perenne compagno di sventure che simboleggia l’autenticità sovrastata dal materialismo e della sete di potere.
Babbitt tenta di sfuggire a questa “gabbia dorata”, rendendosi conto però, degli svantaggi che comporterebbe. È quasi come se la psiche del protagonista fosse caratterizzata da due lati: il primo ribelle, contestatore il secondo conformista e legato alle convenzioni. Sono due aspetti in guerra fra loro.
Il romanzo fa riflettere sui temi del materialismo (che domina le azioni dei personaggi) delle convenzioni (che limitano l individuo) e dell’amicizia come possibile antidoto alla solitudine. L amicizia, quella vera , che resiste a tutto, che non prescinde dallo status quo o da altri fattori esterni e che ci rende un pò più umani.
Recensione di Margherita Todaro
Premio Nobel per la Letteratura 20123: Jon Fosse
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