COME NON LETTO. 10 classici più 1 che possono ancora cambiare il mondo, di Alessandro Zaccuri (Ponte alle Grazie)
Un grande classico viene definito “mattone” quando non occhieggia al lettore. Per quale motivo allora dovremmo comunque leggere Don Chisciotte o Guerra e pace? Semplicemente perché ne abbiamo sentito parlare. Fanno ormai parte della nostra vita, i loro personaggi sono lì che ci aspettano, sanno che prima o poi saremo noi ad avvicinarci a loro.
L’estate inizia oggi ed è probabilmente la stagione migliore per affrontare un volume con più di cinquecento pagine.
Non è importante riuscire a terminare il romanzo, tanto nella nostra mente di lettore il tarlo si sarà già insinuato e ci renderemo conto che, anche se lo riprenderemo dopo mesi o anni, ci sembrerà di averlo lasciato solo il giorno prima.
Questo accade perché la nostra vita, come quella dei personaggi narrata dai grandi autori, non è mai lineare: anche loro cambiano direzione, si prendono delle pause, divagano, a volte non sanno da che parte andare. Sono libri che crescono con noi, li possiamo anche rileggere e scoprire ogni volta qualcosa di nuovo.
Zaccuri individua il tema principale su cui ruota ogni opera presa in considerazione e ci guida nella scelta di quella verso cui siamo più predisposti, così da permetterci di cogliere la realtà sotto una diversa prospettiva e quindi a guardare dentro di noi in modo diverso.
Per facilitarci, conferisce una definizione diversa a ciascuna: I promessi sposi: l’Italia; Moby Dick: il mistero; Dracula: il male; Il conte di Montecristo: la vendetta; I miserabili: la giustizia; Don Chisciotte: il sogno; Robinson Crusoe: il mondo; Oliver Twist: la città; Guerra e pace: la storia; L’idiota: la santità; La vita istruzioni per l’uso: il destino.
Il sottotitolo di questo saggio è “dieci classici più uno che possono cambiare il mondo” perché, oltre all’innegabile gusto della lettura, ci danno l’opportunità di credere a un’esistenza migliore se saremo in grado di dimostrare cosa ne faremo di loro arrivati alla parola fine.
“Come non letto” ha suscitato il mio interesse verso L’idiota di Dostoevskij: la santità, la persona che fa qualcosa di più grande di lui.
E voi quale classico leggereste o rileggereste quest’estate?
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