LA CASA NELLA PRATERIA – (tutta la serie) – Laura Ingalls Wilder – Michael Landon

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LA CASA NELLA PRATERIA – (tutta la serie), di Laura Ingalls Wilder – Michael Landon

Libro/Serie Televisiva

Ecco qui finalmente il mio resoconto sulla serie dei libri de LA CASA NELLA PRATERIA scritti da Laura Ingalls Wilder.
Innanzi tutto, devo precisare, ringraziando chi mi ha orientato nelle indicazioni, che ho completato la serie con l’acquisto degli unici due volumi mancanti, cioè il quarto e il settimo, al quale non ho fatto mancare anche il cofanetto dei DVD, che credevo contenesse la serie completa, com’è erroneamente riportato in copertina, ma a cui mancano invece la nona e ultima stagione, il film iniziale e gli ultimi due che concludevano definitivamente i telefilm.

La storia della famiglia Ingalls, nei libri, si svolge nell’ultimo trentennio del 1800 e parte da un prequel (cioè il volume 0) intitolato NEI GRANDI BOSCHI DEL WISCONSIN, dove inizialmente viveva vicino ai nonni e agli zii. Laura è ancora piuttosto piccola ed è la seconda di tre sorelle: Mary, che è la più grande e Carrie, per il momento, la più piccola.

 

Dal Wisconsin la famiglia si trasferisce dapprima in Kansas, quindi in Minnesota e, finalmente, nelle sterminate praterie del Dakota, ultima tappa della serie, precisamente a De Smet, dove Laura potrà frequentare la scuola in modo piuttosto regolare e dove, molti anni dopo, incontrerà il suo futuro marito, Almanzo Wilder, a cui Laura ha dedicato un intero libro in cui vi è narrata l’infanzia nella prospera azienda agricola familiare, nello stato di New York.

 

 

 

 

Molti, me compresa, hanno temuto che La Casa Nella Prateria fossero composti esclusivamente da romanzetti per bambini o, per lo meno, per ragazzini, data l’indicazione “dagli 8 anni in su”; che fossero scritti in modo infantile, ecc.; invece, nonostante la semplicità e linearità della scrittura e della narrazione, devo confessare candidamente che, man mano progredivo nella lettura, mi appassionavo sempre di più senza provare il minimo rimpianto per i cosiddetti libri per adulti. E mi sono accorta ancora che la forte impronta educativa di cui sono impregnati tutti gli episodi della serie tv non collima del tutto: i libri parlano sì di correttezza, educazione e rispetto, ma non sono i fattori predominanti.

 

 

 

 

Laura Ingalls, infatti, scrisse questi libri, tratti dalle sue memorie, principalmente per spiegare alle nuove generazioni “quanto fosse cambiata l’America nel giro di pochi decenni”, a cominciare dall’avvento di ferrovie, telegrafo, fotografia, ecc., e di quanto fosse dura la vita dei pionieri nelle isolate campagne, dei pericoli occorsi nei territori indiani, premiati però dalla vita all’aria aperta, in mezzo alla natura più selvaggia e capricciosa, alle malattie e all’armonia e il calore familiare, se non alla solidarietà tra vicini di casa.

Purtroppo la saga televisiva, per quanto irresistibile e ben fatta sia, ha modificato alquanto, agli spettatori, la percezione dell’originaria scrittura della Ingalls, poiché il produttore esecutivo, co-regista e attore protagonista, Michael Landon (che interpretava Charles, il padre di Laura), pur restando, grosso modo, fedele alla linea della scrittrice nei personaggi e nelle situazioni più generali, ha, in realtà, stravolto la narrazione cambiando, ad esempio, il luogo geografico: la sede definitiva dello stanziamento della famiglia Ingalls non era Walnut Grove, in Minnesota, dove pure vissero per un breve periodo, ma De Smet, in Dakota.

 

 

 

 

Inoltre, Landon introdusse tutta una serie di personaggi immaginari come Albert Quinn, il primo bambino adottato, se non Adam Kendall, il marito di Mary, la quale, invece, nella vita non si sposò mai, per non parlare di numerosi altri personaggi e particolari di cui nei libri di Laura non se ne fa menzione, come quello, ad es., della nascita del fratellino Charles Frederick, morto prematuramente a neanche un anno.
Non aggiungo altre differenze, altrimenti so che rovino la sorpresa della lettura e/o visione.
Ciò che è invece reso bene dalla produzione televisiva, in accordo con i libri, è la figura di Laura bambina, la quale pur essendo una perfetta figlia di fine ‘800, era, in realtà insofferente verso certe rigorose imposizioni volute dai tempi e dalla religione bigotta, poiché, sin da piccola, fu in grado di pensare con la propria testa, oltre a rimanere fedele ai suoi principi per tutta la vita.

 

 

 

 

I libri furono scritti tra l’inizio degli anni ’30 e gli anni ’40.
Fino al 1970 la produzione di Laura Ingalls si fermava al sesto volume GLI ANNI D’ORO (in Italia). L’ultimo, il settimo I PRIMI QUATTRO ANNI era stato trovato dalla figlia Rose Wilder, alla sua morte, nel 1957, tra le carte della madre, ma non come un romanzo affinato e rifinito bensì come una sorta di canovaccio su cui lavorare ancora per sviluppare una nuova puntata della serie.
Rose consegnò il manoscritto al suo amico e avvocato Roger Lea MacBride perché lo conservasse al sicuro, ma alla sua morte, nel 1968, Mac Bride, in accordo con gli editors della Harper Collins, lo fece pubblicare così com’era stato trovato.
Probabilmente, il manoscritto risale alla fine degli anni ’40 del novecento, poco prima della morte di Almanzo, marito di Laura, evento che le fece sicuramente accantonare l’idea di trasformarlo in un nuovo romanzo. A questo si deve la differenza dello stile di narrazione tra tutti i precedenti libri e l’ultimo.
I fatti narrati ne I PRIMI QUATTRO ANNI alludono ai primi difficili anni di matrimonio di Almanzo e Laura e precedono la narrazione di ON THE WAY HOME il diario che Laura tenne per documentare le peripezie affrontate dai giovani sposi durante il viaggio dal Dakota al Missouri avvenuto nel 1894.

 

 

 

 

Una volta giunti nel Missouri, nella regione chiamata The Ozarks, Almanzo costruì una bella casa colonica che, unitamente al terreno, Laura soprannominò Rocky Ridge Farm, dove condussero una lunga e prospera vita di agricoltori.
Ancora oggi, a Mansfield, è possibile visitare la casa col camino di pietra, i mobili costruiti da Almanzo, il violino di papà Charles e molti altri oggetti appartenuti agli Ingalls e ai Wilder perché Rocky Ridge Farm è, attualmente, un museo aperto al pubblico.
Ed ecco l’ordine dei libri com’è pubblicato in Italia dall‘editore Gallucci e la traduzione – nella maggior parte dei volumi – di Paola Mazzarelli:
Nei grandi boschi del Winsconsin (vol. 0)
La casa nella prateria (vol. 1)
Sulle rive del Plum Creek (vol. 2)
Sulle sponde del Silver Lake (vol. 3)
Il lungo inverno (vol. 4)
Piccola città del West (vol. 5)
Gli anni d’oro (vol. 6)
I primi quattro anni (vol. 7)
Storia di Almanzo (prequel).
Buona lettura e buona visione a tutti gli appassionati di questa ! serie

 

Recensione di Lena Merlina

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