IL LADRO DI CADAVERI Robert Louis Stevenson

IL LADRO DI CADAVERI, di Robert Louis Stevenson

Un racconto molto adatto per l’autunno mi sembra questo ‘ Body Snatcher ‘partorito dalla fertilissima fantasia di R.L.Stevenson che l’anno dopo aver creato l’indimenticabile Dott.Jeckyll/Mr.Hide si mise di nuovo all’opera ed ispirandosi a un caso vero che fece rumore presso l’ opinione pubblica scozzese ed inglese di inizio Ottocento (quello del dottor Knox e dei profanatori di tombe Burke ed Hare) ci racconta di una combriccola di amici soliti incontrarsi in una saletta del Pub George a Debenham di cui il più pittoresco è Fettes, un ubriacone che però è anche un uomo istruito e abbastanza benestante chiamato anche il Dottore per le sue conoscenze approfondite di medicina anche se non pratica più la professione ma vive di rendita…una sera c’è un inaspettato incontro al Pub con un compagno di gioventù diventato uno dei più celebri medici di Londra: Wolfe MacFarlane venuto a curare un grosso possidente terriero della cittadina…al sentire quel nome Fettes lo apostrofò a voce alta ” MacFarlane… più come ad un banditore che ad un amico…e quando questi si girò stupito e sorpreso per la familiarità del tono dello sconosciuto ripeté” Toddy MacFarlane” e questi in un sussurro stupefatto: “Fettes! Voi!” Dopo un rapido e quasi violento colloquio a quattr’occhi fra i due , gli avventori sentirono quasi gridare Fettes: ” Lo avete visto di nuovo?”

A questa intimazione il ricco, grande dottore di Londra mandò un grido acuto e sfrecciò fuori …la curiosità dei compagni di bevute e giochi di carte era alle stelle e Fettes non poté rifiutarsi di raccontare la sua storia di tanti anni prima…beh io non voglio rovinare la sorpresa a chi avrà voglia di leggere il breve racconto, aggiungo solo che come il caso di cronaca a cui si ispirava ha dato molta materia per i cineasti, il film più celebre e riuscito è sicuramente ‘la Iena- l’uomo di mezzanotte’ girato nel 1945 da R.Wise , co- sceneggiato e prodotto da Val Lewton che vanta le ottime interpretazioni di B.Karloff e B.Lugosi e una magistrale fotografia in b/n che come ci informa P.Mereghetti (nella scheda del film del suo dizionario sempre ricco di informazioni e curiosità oltre a giudizi critici) usa tutti i contrasti di luce per suggerire le atmosfere ambigue ed inquietanti della storia e aggiunge che per anni il film fu proiettato agli studenti di medicina americani come accurato esempio delle condizioni dell’insegnamento della materia nel XlX secolo… indovinata la copertina del bel volume della collana centopagine millelire Newton con il celebre dipinto di A.Bocklin.

Rcensione di Andrea Pinto

L’isola dei tesori, dove gli animali sono preziosi

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