IL PASSAPAROLA DEI LIBRI HA INTERVISTATO Barbara Baschieri e Marco Goldberg della Libreria San Michele Albenga (SV)
Parlateci di voi. Chi siete e quando nasce la vostra attività?
Marco e Barbara hanno acquistato la Libreria San Michele di Albenga nel 1998. La Libreria è un’antica bottega di tradizione presente in città dal 1946, si trova nel cuore del centro storico, proprio sotto le torri medievali, ed è ricavata negli ambienti del Palazzo Vescovile.
Che tipo di lettori frequenta la vostra libreria?
Essendo una tipica libreria di varia, la libreria è frequentata da un pubblico molto eterogeneo. Lettori distratti e di passaggio insieme a lettori forti e accaniti; lettori in cerca di una veloce edizione economica, altri appassionati ad edizioni ricercate; appassionati di novità e appassionati di classici, consumatori di narrativa e divoratori di saggistica. Naturalmente grande spazio ai bambini e ai ragazzi. Una specializzazione nostra è la sezione locale, da sempre curiamo molto le edizioni liguri che trovano tanti cultori anche extra regione.
Lettori si nasce o si diventa?
Si diventa. C’è chi cresce leggendo e poi smette per riprendre. C’è chi arriva alla lettura in età adulta quasi per caso. Anche i lettori forti ci raccontano di avere momenti di pausa.
Essere librai nel 2020: che cosa è cambiato nel mestiere del libraio e nel ruolo del lettore, negli ultimi anni?
Da parte nostra la crescita dei social ci ha indotto a curare questo aspetto per promuovere tutte le attività che ruotano attorno alla libreria, presentazioni di autori comprese. Purtoppo, a cusa delle vendite online, è cambiata anche la tempistica perchè sembra che oggi a volte conti più la velocità del contenuto. Il lettore è rimasto sostanzialmente lo stesso, riceve certamente più sollecitazioni dai media (per fortuna si parla ovunque di libri) ed è più stressato dalla velocità, dettata dalle vendite on line, come detto prima.
Lettura e reti sociali: che cosa ne pensate di questo binomio? Si può essere “social” continuando a essere lettori? Quanto e come siete presenti sulle reti sociali e che impatto hanno queste sulla vostra attività?
Crediamo che chi ama la lettura possa restare un lettore anche utilizzando i social, naturalmente è anche però vero che un utilizzo eccessivo dei social ruba spazio alla lettura. La nostra Libreria è presente sui social con una pagina facebook e un profilo Instagram. La nostra presenza è quotidiana con recensioni di novità (sia scritte che in video), e notizie che girano intorno al mondo del libeo come per esempio gli imncontri con gli autori. Ci stiamo organizzando anche per gestire le dirette facebook.
Nel nostro gruppo ci sono titoli che ormai hanno raggiunto lo stato di “libri di culto” o veri e propri tormentoni, come la Saga dei Cazalet o I leoni di Sicilia, non sempre a causa della loro qualità artistica ma grazie, soprattutto, a un passaparola costante sulle reti sociali: quali sono i titoli il cui successo vi ha maggiormente stupito e che idea vi siete fatti del motivo di questo successo?
Ci sono da sempre libri che vivono “di luce propria”. Prima che il libraio li abbia messi a fuoco e deciso di consigliarli, partono da soli ed iniziano a vendersi. E’ un fatto curioso che ci capita uno o due volte l’anno. L’ultimo in ordine di tempo è stato “Eleanor Oliphant sta benissimo“, uscito per Garzanti. Questi libri, che i lettori si consigliano a vicenda, contengono evidentemente gli ingredienti giusti per raggiungere il successo.
Qual è il titolo che, secondo voi, diventerà il prossimo “tormentone”?
Crediamo che “Io sono Ava”, Garzanti, contenga elementi per diventare un long seller, specialmente per gli adolescenti.
In molti, sul nostro gruppo, si lamentano del fatto che è diventato molto difficile invogliare alle lettura i giovanissimi: in base alla vostra esperienza è vero che i ragazzi leggono sempre di meno? Esiste una strategia che scrittori, librerie, case editrici o chiunque abbia a che fare con giovani lettori potrebbe utilizzare per interessarli di più?
L’età dell’adolescenza è probabilmente il momento più delicato nel rapporto dei ragazzi con la lettura. Aumenta il carico di studio, si arricchiscono i rapporti coi coetanei, ci sono i primi amori. Anche in questo caso, una presenza ossessiva sui social toglie il tempo alla lettura. Se scuola e famiglia danno l’esempio veicolando il concetto che leggere è naturale e divertente (ma facendolo loro per primi, non solo a parole) probabilmente conquistiamo qualche giovane lettore in più.
Come vi ponete nei confronti della lettura digitale? La considerate una risorsa o una minaccia per la vostra attività e per il futuro dell’editoria?
Assolutamente ininfluente. Alcuni anni fa sembrava che con la sua comparsa il libro cartaceo dovesse sparire. Nella realtà in tutto il mondo la quota dei lettori digitali è bassa e costante.
Consigliate tre libri, secondo voi imperdibili, ai nostri lettori, motivandone la scelta.
Un capolavoro che lascia cicatrici: “Viaggio al termine della notte” di Celine (Corbaccio). Un colpo di genio, breve ma perfetto: “Le braci” di Marai (Adelphi). Un racconto profondo e delicato che non si scorda. “Le nostre anime di notte” di Kent haruf (NN editore).
redazione@unlibrotiralaltroovveroilpassaparoladeilibri.it
Potete leggere un sunto della nostra attività QUI
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