La narrativa gialla vista dalla parte di chi indaga – il commissario Vito Strega (Piergiorgio Pulixi)

La narrativa gialla vista dalla parte di chi indaga – il commissario Vito Strega (Piergiorgio Pulixi)

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Il Commissario Vito Strega

Nove anni fa abbiamo avuto il piacere di conoscere il commissario Vito Strega nel libro “Il canto degli innocenti” di Piergiorgio Pulixi.

Vito Strega vive a Milano, in una mansarda soppalcata, nel sottotetto di un vecchio palazzo liberty, con una gattina di nome Sofia. Le sue passioni sono i libri, che ricoprono totalmente le pareti, e la musica jazz.

La passione per la musica l’ha ereditata dalla mamma Oleta. Il padre l’ha conosciuta durante un esercitazione a New Orleans. Per seguire Ludovico in Italia, Oleta lascia la Luisiana e rinuncia alla musica.

Una botte, all’età di otto anni, Vito si svegliò nel cuore della notte. Un uomo mascherato entrò nella sua stanza e lo minacciò che avrebbe ucciso la sorellina Chiara, più piccola di lui di un anno , se avesse urlato reagito. Quella notte, la mamma e la sorellina sparirono. Quando andò a svegliare il padre, ormai, era troppo tardi.

Nessuno gli credette, era una storia inverosimile, gli investigatori che seguirono il caso, smontarono subito la sua versione. Per loro si trattava di una fuga volontaria, mancavano molti vestiti e non c’erano segni di lotta. Ma Vito non poteva credere che la mamma l’avesse abbandonato.

A causa di questo, dopo un paio di mesi, Vito Strega, iniziò ad avere li prime allucinazioni uditive. Il padre, per non traumatizzarlo ulteriormente si rivolse all’amico, Psichiatria- Psicoterapeuta, Bernardo Borgogna, nella massima riservatezza. Per il dottore, si trattava di un disturbo passeggero, per questo motivo gli diede un antipsicotico lieve per aiutarlo a dormire e far sparire le voci.

Ma non andò così. La situazione peggiorò perché Vito iniziò ad avere scatti di ira improvvisi che sfogava picchiando i compagni. Il preside è gli insegnanti lo volevano espellere. Allora il dottor Borgogna gli prescrisse una medicina inusuale, la musica jazz. Anche questa volta la pace durò poco.

Borgogna intervenne di nuovo sottoponendolo ad ogni tipo di esami specialistici e neurologici, ma non trovò niente. Questa volta la sua cura fu di prendere a pugni un sacco da boxe ascoltando la musica.

Intraprese la carriera militare come fuciliere di Marina, che abbandonò dopo la morte de padre.

Iniziò a studiare, riuscendo a conseguire tre lauree; in filosofia, giurisprudenza e psicologia. Per due anni esercitò come psicologo clinico prima di entrare in polizia. Funzionario pluridecorato, investigatore geniale, ha scritto un saggio “La mente criminale” che viene usato come testo di criminologia all’università.

Vito Strega è un uomo tormentato e complesso, determinato e tenace. Nel lavoro si immerge totalmente fino a perdere il sonno. Si estranea, ogni caso diventa un ossessione. Questo ha portato alla fine del suo matrimonio con Cinzia Purgatori, durato dieci anni.

È stato scagionato dalla commissione disciplinare interna, per l’uccisione dell’ispettore capo della polizia di stato Jacopo Di Giulio, come un tragico incidente, ma per i colleghi è un Assassino di sbirri.

Un quarantenne in forma, tonico perché quando gli è possibile pratica il nuoto, altissimo, un metro e novantacinque, occhi verdi, pelle ambrata, con un carattere spigoloso, temperamento forte e irascibile.

Ha un legame affettivo con il suo passato. Possiede la Mini minor bordeaux del 197, che era del padre, il sedile era stato abbassato per poterla guidare perché anche lui era molto alto, e un vecchio orologio Piaget che era della madre.

Gli ultimi casi l’hanno portato in Sardegna, dove ha conosciuto Mara Rais e Eva Croce, con loro ha risolto il caso del Dentista.

Nel penultimo libro “La settima luna” si è aggiunta Clara Pontecorvo, una donna che può guardare letteralmente negli occhi, per quanto è alta… un metro e novantotto.

Mara Rais vorrebbe essere molto di più di una semplice collega ma Vito Strega non la pensa così. Ultimamente sono tornate le voci, e questa volta non riesce a soffocarle come in passato. Si rivolge di nuovo al suo amico dottore, Bernardo, ma teme per questo nuovo intervento perché potrebbe compromettere la sua lucidità.

Mi devo complimentare con Piergiorgio Pulixi per questi noir e per questo personaggio carismatico e oscuro. Non mi rimane che aspettare il prossimo libro per scoprire cosa succederà a Vito Strega. Riuscirà a far tacere le voci?

Di Giampa Ale Milia

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