Abbiamo intervistato Daniela Di Sora, editrice di Voland

Abbiamo intervistato Daniela Di Sora, editrice di Voland, la quale ha condiviso con noi alcune notizie interessanti circa la storia e la filosofia della casa editrice e dei suoi progetti presenti e futuri.

 

1) Il vostro nome arriva direttamente da una delle opere a me più care, “Il Maestro e Margherita”, capolavoro della letteratura russa (e non solo). Qual è a vostro avviso la forza di quella letteratura?

Io credo sia la forza di un popolo che ha subìto molte traversie, la forza di una letteratura che ha dovuto lottare contro il potere, da sempre, a cominciare da Radiščev: del suo Viaggio da Pietroburgo a Mosca l’imperatrice Caterina II diceva che le era costato più di una guerra persa… È la forza di chi crede che la parola possa cambiare il mondo, e penso non solo a Bulgakov, ma a Puškin, a Blok, a Majakovskji, a  Cvetaeva, ad Achmatova… e ovviamente a Dostoevskij, Tolstoj,  Čechov: sono decine, centinaia i nomi che mi vengono in mente. E  solo per  quanto riguarda la letteratura…  poi ci sono  la pittura, la musica… tutte le arti.

 

 

2) C’è un titolo secondo voi, magari anche all’interno della bibliografia di grandi autori, che merita di essere riscoperto?

Ci sono molti titoli e molti autori, almeno nell’ambito delle letterature che conosco meglio, che meriterebbero di essere riscoperti. Da tempo sto pensando a Vladimov e al suo Il fedele Ruslan, un romanzo sul mondo dei lager visto attraverso gli occhi di un cane da guardia. O a Sotto il giogo,  un classico bulgaro di Ivan Vazov… Noi nel 2018 abbiamo riproposto Nel primo cerchio di Solženicyn ed è andato piuttosto bene, era un’operazione che andava fatta senza esitazioni, l’edizione Mondadori del 1968 non si trovava da tempo nelle librerie, ed era comunque stata tradotta da un’edizione censurata dall’autore stesso, per essere pubblicata nel suo paese…

3) Quali sono le sfide che vi prefiggete al giorno d’oggi? Quali sono gli stimoli e le difficoltà nel presentare nuove realtà?

La sfida è un po’ quella di sempre: cercare di far conoscere, attraverso buone, anzi ottime traduzioni, alcune letterature che i lettori italiani frequentano e conoscono poco… Racconto spesso che l’idea di fondare una casa editrice mi è nata quando, alla mia proposta di tradurre un autore bulgaro (no, non era Gospodinov), mi sono sentita rispondere dalla responsabile di una delle case editrici con cui collaboravo a quei tempi “Noi pubblichiamo solo capolavori”, come a dare per scontato che i bulgari non potessero produrre capolavori. A quel punto scattò una molla, ed è una sfida che mi impegna ancora oggi. Ho portato in Italia autori contemporanei come il romeno Cărtărescu, la ceca Hanisová, il bulgaro Gospodinov, il romeno Vișniec, la serba Lengold, la portoghese Dulce Maria Cardoso…. e tanti altri, di cui sono davvero piuttosto orgogliosa. Ma ovviamente le difficoltà sono immense, i nomi degli autori  ostici, i lettori diffidenti… Poi però quando, dopo un bel po’ di anni, il tuo autore bulgaro di punta vince prima in Italia  lo Strega Europeo e due anni dopo a Londra l’International Booker Prize, be’, allora ti si allarga davvero il cuore.

 

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4) Si sente spesso mettere a confronto/scontro la letteratura e la narrativa, quasi fossero una di serie A e una di serie B. Non credete che una tale distinzione sia approssimativa e superficiale?

Per “narrativa” trovo calzante questa definizione:
L’attività o la produzione letteraria relativa alla trascrizione artistica di vicende reali o fantastiche, per lo più sotto forma di romanzo, novella, racconto.
Il resto mi sembra una sciocchezza.

5) Quali caratteristiche deve avere un autore o un romanzo per catturare l’attenzione e quali sono gli elementi che vi portano a credere in uno scrittore?

Un romanzo (e dunque un autore) mi cattura se riesce a raccontarmi una bella storia, utilizzando una lingua non banale ma neanche troppo artificiosa. L’incipit di un romanzo spesso è decisivo, mi deve prendere, deve incollarmi alle pagine e impedirmi di fare altro se non continuare a leggere. Prima di essere editrice sono una lettrice vorace. Certo ormai è praticamente impossibile leggere tutto quello che ci viene proposto…

 

 

6) Come siete arrivati ad autori come Amélie Nothomb, Georgi Gospodinov, Serhij Žadan o, per citare degli italiani, Ugo Riccarelli (e potrei citarne tanti altri)? Cosa vi ha colpito di loro e, se possibile, cosa di voi ha colpito loro per decidere di fare questo percorso insieme?

Amélie mi ha colpito subito, fin dal primo romanzo, Igiene dell’assassino. Mi ha colpito persino il titolo… All’epoca volevo pubblicare solo romanzi tradotti dalle lingue slave, e lei mi ha fatto cambiare idea e linea editoriale. Per fortuna, altrimenti con ogni probabilità non sarei qui a rispondere alle sue domande… Di Gospodinov molti amici bulgari mi avevano parlato del suo primo romanzo, Romanzo naturale, leggerlo e capire di avere di fronte un vero scrittore è stato facile… Ugo Riccarelli aveva recensito entusiasticamente uno dei nostri autori, il brasiliano Moacyr Scliar, ed era venuto a cercarmi in redazione per parlarne… A loro, e a molti altri scrittori mi lega (o mi ha legato, come nel caso di Ugo di cui ancora oggi sento la mancanza) ormai un’amicizia profonda, gli stranieri sanno che cerco di scegliere ottimi traduttori, che non abbandono l’impresa se i primi libri non vanno come vorremmo… poi bisognerebbe chiedere a loro. So che Amélie, a chi le fa questa domanda, risponde “Ora mi cercano tutti, ma avrebbero dovuto cercarmi quando l’ha fatto Daniela, ormai 25 anni fa…”

igiene dell'assasin0 A. Nothomb
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Per altri autori mi sono fidata di chi me li ha proposti: Giovanna Brogi per Serhij Žadan, Bruno Mazzoni per Cărtărescu e Matei Vișniec, Cristina Vezzaro per Wolf Wondratschek, Daniele Petruccioli per Dulce Maria Cardoso (che ancora non è conosciuta come meriterebbe) e Maylis Besserie…

7) Oggi, accanto al sempre caro libraio di fiducia, è indubbio che i Social rivestano un ruolo di diffusione e di condivisione non secondario, con tutti i rischi e i benefici che ne conseguono. Che rapporto avete con questa dimensione?

Un rapporto intenso ma non ossessivo, spero. Ovviamente li utilizziamo, e credo di avere un buon riscontro. Ci sono ottimi gruppi, sui social, che si occupano di libri, come Billy, il vizio di leggere, Leggo letteratura contemporanea e altri. Seguirli tutti purtroppo è impossibile. Comunque puntiamo anche sulle pagine letterarie e sui quotidiani, una bella recensione mi fa sempre un enorme piacere… E poi la mettiamo sui social.

 

 

 

8) Come ultima domanda, ringraziandovi per la disponibilità, vi chiedo di amarci una panoramica delle vostre iniziative editoriali per il nuovo anno ormai in arrivo.

L’anno in arrivo prevede ben due Nothomb, Amélie e la sorella Juliette… Poi di certo uscirà un classico dell’umorismo russo, Le dodici sedie di Il’f e Petrov.  Molto probabilmente uscirà la Guida alla New York ribelle, in lavorazione da tanto tempo, ma che abbiamo sospeso a causa del Covid. La serie delle guide ribelli ci dà grandi soddisfazioni… Uscirà il secondo volume dei Taccuini di Marina Cvetaeva, gli anni 1922-1939… Fra gli italiani usciranno di certo Marco Malvestio, Valentina Santini e il nuovo romanzo di Roberta Lepri… Queste sono le prime cose che mi vengono in mente, ma di sicuro sto dimenticando molto altro. In tutto, come sempre e se ne avremo la forza, saranno 24 magnifici libri…

Intervista di Enrico Spinelli

 

IGIENE DELL’ASSASSINO Ameélie Nothomb

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ABBACINANTE, di Mircea Cărtărescu

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CRONORIFUGIO, di Georgi Gospodinov

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Intervista allo scrittore Georgi Gospodinov

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