VENTO SCOMPOSTO, di Simonetta Agnello Hornby
Nelle ultime righe dell’introduzione al romanzo, l’autrice scrive:
“ Nello scrivere questo romanzo ho attinto alla mia esperienza di avvocato, di docente universitario e di giudice. I personaggi sono immaginari. Ciascuno dei fatti può essere avvenuto “.
Ho letto molti romanzi della Hornby, ma questo è l’unico che ho letto che è ambientato nella nostra epoca, precisamente a Londra, dove lei vive.
È un romanzo scorrevole, i personaggi sono tutti ben caratterizzati, ma la storia è agghiacciante.
L’autrice, a mio parere, sembra che voglia mettere in risalto le condizioni dei Servizi Sociali Inglesi, logorati dal taglio dei finanziamenti. I Servizi Sociali che si occupano dell’infanzia vengono ben descritti ed il loro modo di lavorare, nel modo in cui lo propone la scrittrice, è molto discutibile. C’è carenza di personale, un gran turnover di Assistenti Sociali, che tra l’altro vengono assunti tramite agenzia senza verificarne le capacità ed il grado di preparazione nell’ affrontare problematiche difficili da sostenere emotivamente, come l’abuso sessuale.
La famiglia Pitt vi entra in contatto a causa di sospetti di abuso sessuale nei confronti della figlia più piccola da parte del padre.
Il romanzo è un thriller molto avvincente, scritto in modo chiaro e che nonostante la crudezza dei fatti, la Hornby riesce a rendere piacevole da leggere.
Recensione di Ida Binchi
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