STALINGRADO, di Antony Beevor
== “ […] l’assurdo paradosso. L’invasione dell’Unione Sovietica aveva costretto i russi a difendere lo stalinismo. Ora la minaccia della disfatta costringeva i tedeschi a difendere il regime di Hitler e il suo spaventoso fallimento.” ==
Dopo il Beevor di “D-Day” sullo sbarco degli Alleati in Normandia letto qualche mese fa, ho proprio stamattina terminato la lettura di questo ma-gni-fi-co libro sull’Operazione Barbarossa e soprattutto sull’epica battaglia di Stalingrado.
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Antony Beevor si conferma, almeno per quanto mi riguarda, lo storico che meglio è riuscito a descrivere, a fare entrare chi legge davvero “dentro” quell’inferno descrivendo in tutti i suoi meandri una situazione di una enorme complessità in un modo così travolgente e coinvolgente che ho letto il volumone tutto d’’un fiato (tant’è che adesso sto ritornando indietro su molti passaggi che meritano più approfondita riflessione).
Dovessi parlarne davvero, di questo libro, dovrei parlarne per pagine e pagine. Non ho parole per dire quanto mi abbia coinvolta questa lettura, che fa il pendant con quell’altro imprescindibile libro capolavoro che è “Vita e Destino” di Vassilij Grossman, il cui carteggio da Antony Beevor peraltro abbondantemente citato. D’altra parte, è stato proprio Beevor che, con Luba Vinogradova ha sistemato, riordinato e pubblicato i meravigliosi “Taccuini di guerra” di Grossman… Ma sto divagando.
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E per il nuovo anno, ho già pronto il mio prossimo Beevor “Berlino 1945. La caduta”.
Inutile poi dire che il suo “La Seconda Guerra mondiale” lo tengo sempre a portata di mano e di consultazione…
P.S. La citazione qui sopra è tratta dalla Parte Quinta (“La disfatta della 6 Armata”), Cap. 23 “Fermate le danze, Stalingrado è caduta!”.
Recensione di Gabriella Alù


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