SPECIALE Joël Dicker: o lo si ama o lo si odia!

SPECIALE Joël Dicker: o lo si ama o lo si odia!

“Un bel libro, Marcus, non si valuta solo per le sue ultime parole, bensì sull’effetto cumulativo di tutte le parole che le hanno precedute. All’incirca mezzo secondo dopo aver finito il tuo libro, dopo averne letto l’ultima parola, il lettore deve sentirsi pervaso da un’emozione potente; per un istante, deve pensare soltanto a tutte le cose che ha appena letto, riguardare la copertina e sorridere con una punta di tristezza, perché sente che quei personaggi gli mancheranno. Un bel libro è un libro che dispiace aver finito”.

E’ da queste frasi, tratte da “La verità sul caso Harry Quebert”, che vorrei partire per parlarvi di Joel Dicker e dei suoi romanzi. Oggetto di disquisizioni e polemiche, questo giovane autore svizzero è diventato celebre proprio grazie al successo di questo romanzo, da cui poi è stata addirittura tratta una serie televisiva diretta da Jean-Jacques Annaud (lo stesso regista del film “Il nome della Rosa”, con Sean Connery).

Buona letteratura o spazzatura commerciale? Precoce abilità narrativa o mera strategia? A quanto pare, Dicker suscita pareri contrastanti, ed è difficile trovare una conclusione capace di mettere d’accordo tutti. A mio parere, dopo aver letto due volte a distanza di anni il libro che lo ha reso celebre e poi aver divorato prima “La scomparsa di Stephanie Mailer” (molto buono), e successivamente “L’enigma della camera 622” (apprezzabile ma poco credibile), una cosa è certa: il ragazzo sa quello che fa, e sa fare bene il proprio mestiere. E per me lo sa fare perché è capace di portarmi per mano dentro alla storia, e di catturare la mia attenzione senza se e senza ma.

Dicker padroneggia la tecnica dei flashback, sposta continuamente – un breve capitolo dopo l’altro – la scena dal passato al presente, e viceversa – ma senza mai far perdere il filo al lettore. Ogni romanzo potrebbe già essere potenzialmente pronto a fare da sceneggiatura ad un film o ad una serie: le trame sono ben costruite, i personaggi sempre molto ben caratterizzati, e i finali sempre sorprendenti e ben architettati. Forse solo ne “L’enigma della camera 622” ho pensato che Dicker si sia spinto un po’ troppo in là con la fantasia, proponendo infine una chiusura davvero troppo poco credibile, ma alla fine è sempre vero che ciò che propone al lettore è una storia interessante, mai noiosa, e che non vorresti mai finire di leggere.

Di Eleonora Saia

Una selezione di recensioni

C’è chi lo adora e chi lo detesta: IL CASO ALASKA SANDERS Joël Dicker

 

Ciao a tutti. Vengo oggi a parlarvi di questo libro che, come tutti i precedenti dello stesso autore, è divisivo come poche cose al mondo. Io lo adoro, ma per gli stessi motivi per cui IO lo adoro, un altro lettore potrebbe tranquillamente detestarlo. Per cui io dico che “è bellissimo”, ma non ho certo la pretesa di dire che la ragione è dalla mia parte, mi limito a cercare di farne una recensione il più possibile completa in modo che ognuno si possa formare la propria opinione.

Partendo quindi dal dato oggettivo, il romanzo è, come standard dell’autore, una mina da 600 pagine circa, diviso in sezioni, capitoli e sottocapitoli che NON sono in ordine cronologico e hanno stili di scrittura diversi in funzione di quello che…continua a leggere

L’ENIGMA DELLA CAMERA 622, di Joel Dicker

Non potevo resistere all’ultimo di Dicker. Soprattutto se titolo e copertina mi promettono un enigma, un albergo di evocazione Kubrickiana e una abilità narrativa a denominazione di origine protetta.

Notoriamente veloce a leggere mi sono divorata in una settimana le 700 pagine di questo romanzo cattura tempo. Se una storia è costruita con assoluta abilità nel più piccolo dettaglio e non presenta nemmeno la più microscopica incongruenza ci si trova di fronte a un qualcosa di cui non si può più fare a meno.

Uno degli alberghi più “in” della Svizzera in cui lusso e quiete si fondono in un’unica cosa una mattina si sveglia con un omicidio.

Il cliente della 622 viene trovato assassinato da un cameriere addetto alle colazioni in camera.
Dopo il comprensibile trambusto, i media che parleranno per mesi solo del brutale assassinio, lo sgomento dei…continua a leggere

 

L'ENIGMA DELLA CAMERA 622 Joel Dicker Recensioni Libri e News
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Molti lo criticano però tutti lo acquistano: IL CASO ALASKA SANDERS Joël Dicker

 

So bene il rischio che sto correndo.

Ma tant’è, l’ho letto e se voglio ricordarlo devo scrivere due righe.

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Sistematevi in due file ordinate: detrattori di qua e sostenitori di là.

Eh si, Joël Dicker è un autore divisivo, i suoi libri sono sempre al centro di dibattiti accesissimi e ciò che trovo divertente è che fan sfegatati e denigratori seriali adducono le stesse motivazioni per amarlo o odiarlo, per ergerlo a autore dalle indubbie capacità narrative o annoverarlo fra i responsabili dell’inutile abbattimento di alberi.

Mi spiego meglio.

Per una voce che dice “i suoi libri hanno tutti lo stesso impianto narrativo” ce n’è subito un’altra che afferma “Dicker ha uno stile inconfondibile”.

Se qualcuno osserva l’originalità degli enigmi risolti nei…continua a leggere

LA VERITA’ SUL CASO HARRY QUEBERT DI Joël Dicker

Ho appena finito di leggere questo libro l’ho trovato proprio brutto.

Secondo me l’autore ha inutilmente e noiosamente allungato il brodo, tanto che se fosse stato lungo la metà , il libro ci avrebbe guadagnato. Decisamente fastidiosa, poi, quella pletora di “colpi di scena” che non fanno altro che rigirare la frittata: non appena si individua un colpevole, un elemento nuovo rigira la frittata e tutto ricomincia di nuovo daccapo. Un giallo di buon livello non ha nessun bisogno di questi mezzucci per tenere viva l’attenzione del lettore.

 

La verità sul caso Harry Quebert Joel Dicker

Per trovare conforto e ricevere saggi consigli si rifugia presso il suo mentore ed ex professore di Letteratura Harry Quebert, nella sua splendida casa di Aurora, nel New Hampshire. I due sono legati da un forte sentimento di amicizia: per Marcus Harry è come un padre, per Harry Marcus è il figlio che non ha mai…continua a leggere

 

 

 

 

IL LIBRO DEI BALTIMORE, di Joël Dicker

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Leggo troppo in questo periodo, forse come forma di “punizione” per aver letto troppo poco in altri momenti. Ma anche in questo caso ne è valsa la pena. Di questo autore ho letto svariate e lusinghiere recensioni relative ad un romanzo, molto più famoso e precedente. “La verità sul caso Harry Quebert“. Avevo intenzione di leggerlo, giuro, ma poi, da appassionato di saghe familiari sono “scivolato” verso il per me più congeniale “Il libro dei Baltimore”.

C’è questo Marcus Goldman, che ho scoperto essere il protagonista del romanzo più “famoso” che citavo sopra, qui è protagonista e voce narrante “dell’epopea dei Goldman di Baltimore” ramo ricco della famiglia, il nostro invece è un “Goldman di Montclair”, è sempre un Goldman ma…continua a leggere

LA SCOMPARSA DI STEPHANIE MAILER, di Joël Dicker

Recensione 1

Joel Dicker, il giovane scrittore di successo, divide. Questa è l’unica cosa certa.
C’è chi divora i suoi libri conquistato dallo stile, dalla trama e dai colpi di scena e chi invece lo considera uno scrittore di serie B e annovera fra i suoi difetti proprio ciò che i primi additano come peculiarità positive.

 

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Io non sono fra i suoi ammiratori.
Ho voluto dargli un’altra possibilità.
La verità sul caso Harry Quebert – diventato “virale”  – non mi aveva conquistata.
La storia dei Baltimore – acclamato da molti – mi era parso migliore, ma non mi aveva convinta.
Mi sono avvicinata alla nuova uscita di Dicker con l’intenzione di dargli un’altra chance.
Ho però ritrovato tutte le caratteristiche che contraddistinguono lo stile narrativo dell’autore, che ci propone il solito guazzabuglio, un intreccio cervellotico e…continua a leggere

 

 

 

 

IL MIGLIORE DI Joël Dicker – L’ENIGMA DELLA CAMERA 622 (La nave di Teseo – giugno 2020)

Stando a quanto ho letto di Dicker fino ad ora, (“Harry Quebert” e “Stephanie Mailer”), penso che questo possa meritare il primo premio in assoluto in quanto a effetto divisivo. Personalmente l’ho trovato un piccolo capolavoro per vari motivi che andrò a raccontare adesso, ma immagino che gli stessi motivi saranno quelli su cui i detrattori andranno a far presa. Come dicevo, è un libro fortemente divisivo.

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Leggo dalla dedica che questo libro è dedicato alla memoria di Bernard de Fallois, l’editore di Dicker. Di suo questa frase potrebbe non voler dir molto, in fondo ne troviamo moltissime di queste cose nei libri che leggiamo, ma poiché quel nome mi era familiare ho controllato e scoperto che lo stesso testo era apparso in “Stephanie Mailer”. Una breve ricerca su Google mi ha fatto scoprire che effettivamente è stato un importantissimo editore francese, un “mostro sacro”. Perché è così importante questo fatto? Perché questo libro non è…continua a leggere

 

 

GLI ULTIMI GIORNO DEI NOSTRI PADRI, di Joël Dicker

Ambientato, durante la seconda guerra mondiale, principalmente a Londra e Parigi.

 

GLI ULTIMI GIORNO DEI NOSTRI PADRI Joël Dicker Recensioni Libri e News

Churchill è cosciente che l’esercito britannico, già ad inizio conflitto, rischia una terrificante debacle contro i tedeschi.
Decide quindi di costituire un selezionato e segretissimo gruppo, composto da persone anonime, comuni, non aderenti quindi a corpi militari.

Solo chi supererà lunghe e massacranti prove di addestramento nel Regno Unito, potrà far parte della SOE ( Special Operations Executive).

 

Sabotaggio e intelligence tra le linee nemiche : sarà questo l’arduo compito che attenderà i suoi coraggiosissimi militanti.
Uno dei protagonisti è il giovanissimo Paul Emile che…continua a leggere

 

L’isola dei tesori, dove gli animali sono preziosi

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