
REGINA ROSSA, di Juan Gómez-Jurado (Fazi – luglio 2021)

(dedicata alle Mamme Speciali… cioè a tutte!)
Regina Rossa, Juan Gòmez-Jurado (Fazi)
Questa è la storia di una donna speciale. Da troppo tempo, ormai, definire qualcuno “speciale” ha una sottile nota amara proprio alla fine del pensiero. Nulla di volontario, ma sarebbe inutile nascondere quella che è una realtà.
La nostra donna si chiama Antonia Scott ed è una Regina molto particolare.
Come tutte le Regine, ha accanto a sé (in realtà abita molto lontano) una “parente” speciale: Nonna Scott, che tutti vorremmo avere nella nostra vita.
La Regina Rossa è una moglie e una Madre, e non può vivere senza i suoi tre minuti al giorno in cui pensa al suicidio. Se ne concede solo tre, perché se fossero di più, potrebbe arrivare a farlo davvero e se fossero meno non riuscirebbe a contenere in nessun modo il suo dolore.
La Regina Rossa è sola… nessuno è come lei. L’hanno scelta proprio perché è speciale e l’hanno resa ancora più speciale. Non si capisce se ne sia consapevole: io credo di sì e mi sono accorta man mano che la lettura procedeva, che l’autore su tanti aspetti dei personaggi non ci dice nulla, lasciando proprio a noi l’onore e l’onere di completarne il quadro.
Ogni Regina che si rispetti ha un qualcuno che la protegge. Anche Antonia ce l’ha, ma diciamo che si proteggono a vicenda, perché Jon Gutierrez è un altro “speciale” a suo modo… Non che sia grasso, intendiamoci…
Non vi ho detto niente di questa Madre, Moglie e Regina perché nessuno ne sa niente. Il suo compito le impone di lavorare nell’ombra. Il suo Grillo Parlante è un Mentor che noi non conosciamo ma che parla… indirizza… paga… cerca…sceglie tra migliaia di aspiranti regine e infatti ha scelto Lei e nessun altra.
Non è un giallo, perché il lettore non deve risolvere niente, ci pensa Antonia… Non è un poliziesco perché la Polizia ci fa una figuretta grama, che un poliziesco che si rispetti non riserverebbe mai ai suoi personaggi.
È un thriller… con un ritmo altalenante in grado di tenerti attaccato anche alle pagine più difficili. Il mondo di Antonia è ad un livello troppo superiore, ce lo deve spiegare lei altrimenti non potremmo mai capire. Quando cerca di farlo, però, c’è quell’attimo in cui vorremmo mollare perché è tutto troppo complicato. E lì il ritmo sale… L’autore non ci lascia.
Il figlio di Antonia viene “sfiorato” dalla storia fin quasi alla fine, ma quelle brevissime carezze ci mostrano la lotta fra la Antonia Madre e la Antonia Regina.
La Antonia Moglie è troppo doloroso da raccontare, non mi assumo io questa responsabilità.
Non ci avete capito nulla?
Niente paura… Una lettura così non vi abbandona in mezzo al guado. Provare per credere!
Buona lettura
Recensione di Rita Annecchino

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