LA CREPA E LA LUCE. Sulla strada del perdono. La mia storia, di Gemma Calabresi Milite (Mondadori – marzo 2022)
Una quindicina d’anni andai al festival della letteratura di Mantova con lo specifico e unico intento di conoscere Michael Connelly. La presentazione a cui lui avrebbe partecipato era alle 21,00, ma io arrivai nel primo pomeriggio e insieme all’amico che mi aveva accompagnato feci un giro per il festival, cercando fra i tanti eventi qualcuno a cui ci fossero ancora posti disponibili.
(Non avevo capito come funzionava e rischiai di perdermi Connelly perché occorreva prenotare. Ma questa è un’altra storia, che poi comunque fini bene perché lo ascoltai in prima fila, gli parlai a quattr’occhi e gli feci fare anche il viso rosso perché nel mio carente inglese gli dissi che era bellissimo).
Tornando a quel pomeriggio trovai un posto alla presentazione del libro di Mario Calabresi “Spingendo la notte più in là“. Le parole di Calabresi, che non conoscevo, e il libro che lessi nei giorni successivi sono state uno spartiacque nel mio modo di pensare agli anni ’70 e al terrorismo. Fino a quel momento avevo pensato agli avvenimenti degli anni di piombo solo da un punto di vista. C’erano stati i morti e e feriti, da una parte e dall’altra degli schieramenti. Io in quegli anni ero fra quelli che pensavano “Né con lo Stato, né con le BR”.
Mi ero fermata lì.
Quel giorno d’autunno di una quindicina d’anni fa mi sono accorta che non avevo mai pensato alle famiglie delle vittime. Non avevo mai pensato che fra le vittime c’erano anche loro. Quelle mogli, quei genitori e quei figli a cui improvvisamente la vita era esplosa perché il loro caro era stato ucciso.
Da quel giorno è come se il mio sguardo di fosse allargato.
Il libro che ho appena finito di leggere è “La crepa e la luce” ed è uscito da pochi giorni. L’autrice è Gemma Calabresi Milite, moglie del commissario Luigi Calabresi e madre di Mario. È un libro che idealmente chiude il cerchio che suo figlio aprÌ con “Spingendo la notte…“15 anni fa.
È un libro sul perdono ed è bellissimo.
Racconta il percorso umano e spirituale che questa donna, rimasta vedova a 25 anni con due figli e un terzo in arrivo, ha fatto in cinquanta anni di vita e di rinascita.
Anche questo è un libro che fa allargare lo sguardo…
Recensione di Carla Benedetti
LA CREPA E LA LUCE Gemma Calabresi Milite
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