IL RAGAZZO Annie Ernaux

La lettura è effettivamente fulminea e pure fulminante. Nemmeno il tempo di metterlo in borsa (che avrebbe avuto un certo appeal trovare ‘sto Ragazzo della Ernaux in quella di una cinquantunenne); non ci si arriva con questo libricino di grazia editoriale (l’Orma) e impeto fenomenale.

Scherzi a parte, è un concentrato di dissoluzione e autoassoluzione senza neppure essere autoreferenziale. La storia privatissima di una storia che spezza ogni storia non è cosa universale ma è universale raccontarsi e trasferire la propria storia rivivendola a rebour, ritrovando i propri passi e le proprie mancanze, ingenuità trascorse e perfezioni acquisite, in un oggetto d’amore.

No, non ha davvero nulla di scabroso. Annie colma questo abisso temporale (54 anni lei, 25 lui) con la delicatezza e la precisione di una donna che ha attraversato le età dell’amore tutte senza più barcamenarsi tra rimpianti e progetti e con la consapevolezza di non trovarsi davanti “il volto segnato di un uomo della mia età, quello del mio stesso invecchiamento”.