IL COGNOME DELLE DONNE Aurora Tamigio

IL COGNOME DELLE DONNE, di Aurora Tamigio (Feltrinelli – luglio 2023)

Recensione 1

Il cognome delle donne di Aurora Tamigio edizioni Fetrinelli, è la storia di tre generazioni di donne, che si snoda durante tutto il 900. La vicenda ha come sfondo la Sicilia, protagoniste sono donne, molte diverse tra loro, per carattere e contesto storico in cui vivono. Rosa è la capofamiglia, donna sanguigna e tenace, decide da ragazza di fuggire con Sebastiano Quaranta, l’uomo che diventerà suo marito, per venir meno alle angherie e soprusi del padre e dei fratelli; rimasta vedova di guerra, non si lascia travolgere dagli eventi, cresce con determinazione i tre figli: Selma, Donato e Ferdinando, gestisce un’osteria, ha abilità di curatrice e spirito imprenditoriale, in un Italia in cui il ruolo femminile era molto relegato alla casa e alla cura dei figli. Il cognome stesso delle donne deriva sempre da uno maschile, da quello del padre e del marito.

La figlia Selma è molto diversa dalla madre, donna molto introversa, pacata, abile ricamatrice, con una salute abbastanza fragile, adorata dai due fratelli: Ferdinando che non ha interesse per l’osteria e diventa abile come meccanico, non si costruisce una sua famiglia ma sarà sempre accanto alla sorella e alle nipoti, e Donato che diventa prete. Selma incontra Santi, un giovane sfaccendato che diventa suo marito e nonostante non piaccia a Rosa, che vede la sua reale indole, diventerà il capofamiglia, deciderà di far vendere l’osteria di Rosa per aprire una drogheria in città. Gli affari di Santi non porteranno mai a niente di proficuo per la famiglia. Nel frattempo Selma ha tre figlie femmine: Patrizia, dal carattere molto forte e spigoloso, Lavinia sognatrice e affascinante, e la piccola Marinella, coccolata da tutti.

Le tre ragazze pur diverse tra loro sono molto affiatate e quando Selma muore, di una malattia oscura, e poco tempo dopo anche Rosa morirà di vecchiaia, le tre sorelle prendono in mano la loro vita, si allontanano dal padre, che nel frattempo si è risposato e ha un altro figlio maschio. Patrizia e Lavinia lotterano e si dedicheranno alla sorella minore, anche sacrificando in parte le loro vite private, per far studiare Marinella e poterle permettere di andare a studiare all’estero. Un libro che racconta una saga familiare ma vuole far emergere il riscatto femminile nel corso del 900, attraverso i profili di alcune donne coraggiose e passionali.

Recensione di Daniela Balti

Recensione 2
Il fatto è che per alcuni giorni, alle protagoniste di questo libro, io sento di aver voluto bene veramente.

Sono sorelle mie, madri mie, nonne mie.

Sono entrato in punta di piedi nella vita di ciascuna di loro e poi, anno dopo anno, pagina dopo pagina, non le ho lasciate più.

Dal momento in cui la storia prende le mosse, in un paese della Sicilia di inizio Novecento, con il matrimonio della nonna Rosa, alla nascita dei figli Fernando, Donato e Selma; dall’unione di quest’ultima con Santi, da cui nasceranno Patrizia, Lavinia e Marinella, fino al nuovo inizio in città, nella nuova casa.

Questo romanzo d’esordio è la nostra storia recente, del nostro Paese e dei suoi cambiamenti, delle lotte per l’emancipazione, di piccole e grandi battaglie personali. È un ritratto a cinque facce di un unico, grande volto di donna.

Un inno all’amore fraterno, che sprigiona forza ed energia. Un libro a cui è impossibile non affezionarsi.

Di Valerio Scarcia

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