GLI ANGELI NON SONO TUTTI BIANCHI, di Francesco Nicolino (Editrice Rocco Carabba)
Il romanzo narra la vicenda di alcuni giovani di Agordat in Eritrea, che decidono di lasciare il villaggio per cercare altrove quella libertà che viene loro negata dai soprusi dei guerriglieri.
Con determinazione bruciano la frontiera e iniziano la loro “odissea” attraverso le vie della morte che, dal campo profughi di Shagarab, passano per Khartoum, i deserti del Sahara e del Sinai sino alle coste libiche.
Tra loro c’è Maryam, la protagonista, una ragazza decisa ad attraversare il mare per dare un futuro al bambino che porta in grembo. Dopo una serie di sofferenze e di maltrattamenti, riesce, insieme ai suoi compagni e ad altri 500 profughi ad imbarcarsi su una nave di trafficanti, diretti in Italia.
Durante la traversata, in un terribile naufragio presso l’ isola di Lampedusa, perdono la vita 366 migranti.
A trarre in salvo Maryam da quell’ inferno è Filippo, un giovane siciliano che, tornato dal Nord, dove aveva inutilmente cercato fortuna, si è imbarcato come motorista su un peschereccio, proprio su quello che, in quel drammatico 3 ottobre 2013, ha il gravoso compito di correre in soccorso di quanti, caduti in mare, nel tentativo di raggiungere a nuoto la costa, lottano disperatamente tra le onde. I destini dei due giovani si intrecciano e la loro storia dà origine ad un romanzo nel romanzo, in cui si affrontano temi fortemente attuali quali:l’immigrazione, la fuga dalla miseria e dall’ignoranza, il viaggio come metafora di libertà, l’integrazione come superamento dei pregiudizi, l’accoglienza del diverso considerato una risorsa, l’amore come forza capace di abbattere muri e frontiere.
Un libro da leggere per conoscere, più da vicino, i problemi e le disperate condizioni di quei popoli che, pur di poter avere ancora una speranza di vita, scelgono di affrontare anche la morte.
Recensione di Lella de Maria
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