È più nobile leggere o scrivere: IL SOGNO DI SCRIVERE Roberto Cotroneo

È più nobile leggere o scrivere: IL SOGNO DI SCRIVERE, di Roberto Cotroneo (Utet)

 

È più nobile leggere o scrivere?

Non essendo una questione di facile risoluzione, molti optano (per non saper nè leggere nè scrivere, si potrebbe da dire) per una soluzione di separazione non diciamo delle carriere, ma quantomeno delle attività.

Quando leggono non scrivono nulla, non prendono appunti, leggono e basta.
Quando scrivono non rileggono quello che scrivono, per essere sicuri di non inquinare un’attività con l’altra.
Però Cotroneo in questo libro ci spiega che le due cose possono convivere in una stessa persona, senza che ci si debba per forza dividere in fazioni dedite allo scannamento (o anche semplicemente al vituperio) della fazione altrui.
I lettori sedicenti puri che irridono gli aspiranti scrittori. E gli scribacchianti che insultano gli ugualmente aspiranti lettori.
Perché nessuno lo dice (ma Cotroneo sì) che se si fa tanto discrimine tra risibili scriventi e aurei scrittori, bisognerebbe ugualmente fare una distinzione ugualmente rigida tra lettorucoli da strapazzo e grandi gourmet estimatori dei classici della letteratura mondiale, magari letti in originale perché sennò che estimatore sei?
E allora di questo passo dove si finirebbe?
La logica inclusiva deve essere applicata anche in questo settore, e non soltanto dove ce lo dice la tivvù.
Cotroneo, con tono sempre motivante, sostiene che la scrittura più che essere un capriccio è una necessità dell’uomo.
Oltre che un modo precipuo di pensare.
Parafrasando Celentano: “Chi non scrive, non fa l’amore”. O lo fa così così.
Tra un uomo con penna e quaderno in mano ed uno con soltanto un volume, quello con il volume è un uomo morto. Ma non lo sa. E dà all’altro del fesso.
Borges diceva di essere più orgoglioso dei libri che aveva letto piuttosto che di quelli che aveva scritto. Però intanto li aveva scritti, e proprio in questo stava il sottile cortocircuito poetico dell’argentino.
Cotroneo non sarà Borges, ma ci dice che dalla scrittura ciascuno di noi può trarre lo stesso piacere dei Grandi Genii della Letteratura. L’importante è non appestare amici e conoscenti con le proprie produzioni.
Per quello c’è Facebook.
IL SOGNO DI SCRIVERE ☆ Roberto Cotroneo

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