CARA Ijeawele, di Chimamanda Ngozi Adichie
Cara Ijeawele è un libro scritto sottoforma di lettera, il tema principale trattato è il femminismo.
La scrittrice decide di scrivere una lettera ad una sua amica, Ijeawele, che ha appena avuto una figlia di nome Chizalum.
Chimamanda nella lettera non si congratula semplicemente per la nuova arrivata, ma decide di dare alla sua amica dei consigli su come crescere una bambina con principi femministi.
Ad esempio parla del matrimonio, infatti il matrimonio per una donna non deve essere visto come un obiettivo da raggiungere, ma più come un’aggiunta alla sua vita, che già da soli dovrebbe essere completa.
La scrittrice menziona anche i ruoli di genere, consiglia a Ijaewele di non dire mai a Chizalum “no, non puoi fare questo perché sei femmina”, infatti secondo la scrittrice i ruoli di genere sono una grande sciocchezza, se una bambina preferisce giocare con una macchinina invece che con una bambola perché negarglielo? Oppure se un uomo preferisce cucinare invece che lavorare in ufficio, cosa ci sarebbe di male?
Assolutamente niente.
Chimamanda parla dei pericoli del femminismo light.
Un’idea di uguaglianza femminile condizionata, infatti consiglia a Ijawele di rifiutare del tutto questo tipo di femminismo che si basa sulla concessione del marito verso la moglie.
Ad esempio, Philip May, marito di Theresa May, primo ministro britannico, viene descritto da un giornale inglese come l’uomo che si è messo in disparte permettendo alla moglie di rifulgere. Riflettiamo sul verbo usato: “permettere”, se Philip May fosse stato il primo ministro, i giornali avrebbero scritto la stessa cosa? No, avrebbero usato frasi come “la moglie ha spalleggiato il marito” oppure “la moglie ha sostenuto il marito”. Mai avrebbero usato il verbo “permettere” se non fosse stato un uomo.
Questo libro mi è piaciuto molto perché trovo che tratti un argomento importante di cui parlare, anche se da molti criticato.
Molte persone credono che parlare di femminismo, come se ne parla oggi, sia eccessivo.
Su questo aspetto sono in disaccordo, se non si alza la voce su questi argomenti non si arriverà mai ad una conclusione.
Abbiamo fatto progressi in tutti questi anni ma la parità di genere non è ancora ben definita.
Purtroppo il maschilismo e la misoginia fanno ancora parte della nostra società.
Gli stereotipi su questa questione esistono sempre, per di più ci sono ancora molte discriminazioni perfino nel lessico. Ci sono termini che al maschile hanno il loro legittimo significato ma al femminile ne assumono completamente un altro, il più delle volte spregevole.
La scrittrice, ritengo, abbia trattato un argomento delicato con una leggerezza incredibile, utilizzando termini semplici, adatti agli adolescenti.
Nonostante ci siano alcuni termini legati al femminismo che non sempre possono essere compresi perfettamente, gli stessi sono sicuramente in minoranza. Il libro, nonostante riguardi un argomento sociale serio ed importante è a tratti
divertente e ciò rende la lettura scorrevole e per nulla pesante.
Recensione di Vittoria Maccio’
CARA Ijeawele Chimamanda Ngozi Adichie
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