BLACK BOX BLUES, di Ambra Durante (Keller – novembre 2023)
Quante volte guardiamo i nostri adolescenti e li vediamo fragili, in difficoltà, alle prese con un mondo che non riescono a capire e alla ricerca di un luogo dove sentirsi bene?
Questa graphic novel si rivolge direttamente a loro, come se la narratrice fosse un’amica – in effetti è una giovane artista classe 2000- che si confida raccontando con coraggio la propria fragilità.
La chiama “black box”; rappresenta tutto ciò che di oscuro sta dentro di noi, la scarsa autostima, la confusione, la paura, lo smarrimento, il senso di isolamento. A volte la scatola nera ha dimensioni contenute, a volte diventa tanto grande da coprire l’orizzonte e schiacciare la narratrice.
Attraverso le pagine rigorosamente in bianco e nero (anche i due colori a volte sono distribuiti con equilibrio, a volte uno dei due predomina – più spesso il nero) seguiamo i pensieri della giovane donna che affronta l’ingresso nel mondo adulto: tante domande, poche risposte, ma anche tante risorse a cui agganciarsi per trovare un equilibrio: il disegno, la musica, gli amici, ma anche gli specialisti, che possono aiutare a riaccendere la luce quando la lampadina si è spenta. E, in fondo, la consapevolezza che la black box non si dissolverà, ma si può decidere cosa farne, anche chiuderla in un armadio e dimenticarsene.
Una storia ricca di poesia, che può fare bene all’ anima, soprattutto perché mostra la fragilità senza nasconderne nessun effetto, ma offrendo anche appigli, perché “la vita è un po’ come una fune su cui puoi imparare a tenerti in equilibrio”, anche se l’equilibrismo è una faticaccia.
Recensione di Maria Teresa Petrone
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