Ci ha lasciato a 68 anni Franco Di Mare, lo ricordiamo con due dei suoi libri più famosi

Ci ha lasciato a 68 anni Franco Di Mare, lo ricordiamo con due dei suoi libri più famosi

 

IL CAFFÈ DEI MIRACOLI, di Franco Di Mare

Stavo cercando “Non chiedere perché”. Non l’ ho trovato, volevo rileggerlo…ricordo che mi era piaciuto tanto! Raccontava la storia vera della difficile adozione di Stella da un orfanotrofio di Sarajevo, città devastata dalla guerra civile negli anni 90, dove il corrispondente di guerra stava documentando quella tragedia che è stata la guerra nei Balcani. “Chi salva una vita salva il mondo”, non ricordo chi lo disse, ma mi sembra che in questo caso sia un esempio veramente calzante.

Come al mio solito avevo prestato il libro a qualcuno, ma non ricordo a chi, né da quanto tempo è via da casa, quel vagabondo!

Purtroppo ho ricordato questo titolo quando ho appreso con tanta tristezza la notizia della scomparsa di Franco di Mare, giornalista, secondo me, molto capace e preparato e soprattutto una brava persona. Solo di recente ho saputo che era ammalato, ma non pensavo che la sua vita si sarebbe conclusa così in fretta…

Comunque, cercando cercando, ho trovato anche questo libro e mi sono ricordata di quella storia ambientata nel finto paese di Bauci, nella Costiera amalfitana, dove improvvisamente appare sulla piazza una grande statua femminile con le rotonde forme di Botero, scandalosamente con il sederone rivolto davanti alla chiesa!

Dopo poco viene anche abbandonata una neonata vicino alla statua, un gran daffare per scoprire chi l’ha lasciata lì e e un gran daffare per sistemare quella ingombrante opera d’arte!

Intanto la piccola, chiamata Bambinamia, è affidata temporaneamente alle cure della dottoressa Elvira.

Cit: “Non ti affezionare, si diceva Elvira, stai solo dando una mano a una bambina che ha bisogno di aiuto. Era una cosa semplice a dirsi. Poi però Bambinamia le si addormentava in braccio profumata di borotalco, ignara e innocente, o magari le sorrideva all’improvviso, e tutto quello che aveva pensato fino a un attimo prima, tutte le difese erette per arginare il dolore franavano d’incanto come le mura di Gerico davanti alle trombe di Giosuè”.

Beh, è un racconto molto divertente, scritto benissimo e di facile lettura, ricco di personaggi che raffigurano i diversi aspetti dei nostri caratteri, nel bene e nel male delle ipocrisie dettate dalle regole delle convenzioni.

Scusate se ho un po’ mescolato i due romanzi…spero di recuperare quello scomparso prima o poi!

Grazie Franco, sei nel mio

Di  Loretta Rainato

NON CHIEDERE PERCHÉ, di Franco Di Mare

Mi piacciono i libri (soprattutto romanzi) di guerra. Non chiedere perché, ma mi appassionano, pur odiando la guerra, pur avendone paura, pur non capendo le assurde e stupide ragioni che la scatenano.

Avevo 5 anni nel 1992, quando è scoppiata la guerra nella ex Jugoslavia, ero all’asilo e ricordo la maestra sconvolta dare la notizia che era iniziato il conflitto. Io non conoscevo quella parola, per me era nuova, ma capii che era sicuramente qualcosa di grave, riuscii a intuirlo dalle facce degli adulti. Poi ricordo le immagini al telegiornale: orribili, incomprensibili, brutali. Il mio primo incontro con la guerra è stato così. Un genocidio assurdo avvenuto vicino, vicinissimo a noi, a due passi, in un’ Europa che dopo la seconda guerra mondiale è diventata di nuovo teatro di abusi, soprusi, odio e orrore.

Cerco e trovo l’ennesimo libro sull’assedio di Sarajevo, scritto dal giornalista Franco Di Mare e rivivo quei giorni assurdi. Rivedo le granate, i palazzi distrutti, le carcasse bruciate delle auto, i cecchini appostati, le scie di sangue sull’asfalto, la paura, la fame, i bambini provati e privati della loro fanciullezza, la corsa all’acqua, l’assenza di elettricità e la morte.

Non chiedere perché, ma a me questo libro sulla guerra è piaciuto. Forse perché nella disperazione, nella dissoluzione, nella spietatezza della guerra cerco e trovo quella scintilla, quella lucina di amore che ti fa pensare che non è tutto perso, che anche nella follia più totale c è sempre qualcuno che sceglie il bene in mezzo al mare dell’odio

Di Antonella Mancini

L’isola dei tesori, dove gli animali sono preziosi

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