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NON È TE CHE ASPETTAVO, di Fabien Toulmé (BAO Publishing)
Se non leggete romanzi a fumetti, vi suggerisco di provare, magari con un libro come questo, profondo, inizialmente doloroso, ricco di bellezza e amore.
In “Non è te che aspettavo”, l’autore Fabien Toulmé racconta la vicenda autobiografica della nascita di Julia, la sua bambina con sindrome di Down.
L’autore, un ingegnere divenuto fumettista per l’esigenza di raccontare il percorso che l’ha portato dal rifiuto per la figlia all’amore più puro e assoluto, non risparmia ai lettori la più sconvolgente sincerità, nel rivivere le tappe, mese per mese, fino ai primi anni di vita di Julia, di una paternità sconvolta nelle più umane aspettative: un figlio perfettamente sano, “normale”, di cui essere orgogliosi, di cui vantarsi di fronte ad amici, parenti e colleghi, un figlio idealmente proiettato verso grandi cose o, quanto meno, verso un futuro di lineare evoluzione esistenziale.
Mentre la moglie e la figlia maggiore amano e accolgono Julia sin dai primi momenti, con dolore ma al contempo con amore e apertura, per Fabien la strada è in salita, un viaggio dentro di sé, costellato di paure e ansie, e della necessità di affrontare la rottura di vanità ed egoismi.
Fabien Toulmé mostra senza pudore, in capitoli contrassegnati da disegni essenziali e colori rappresentativi degli stati d’animo e dei vissuti, come ha imparato ad accettare la fine di sogni pre-confezionati e la nascita di nuove esperienze di dono, in cui l’essere genitore assume la sua forma più libera ed elevata.
“Non è te che aspettavo, ma sono felice che tu sia arrivata”: è questo l’epilogo di una storia senza veli né accondiscendenza, un percorso di maturazione affettiva e umana raccontato con naturalezza.
Forse è Julia che li ha scelti, chissà, Fabien se lo domanda, e la risposta resta infine da aleggiare come una carezza.
Recensione di Mara Venuto
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