AMERICA NON TORNA PIÙ Giulio Perrone

Perrone

AMERICA NON TORNA PIÙ, di Giulio Perrone (HarperCollins Italia – settembre 2021)

 

“C’era anche America? …perché non ho mai capito che fine abbia fatto”

“America non torna più “ risponde secco.

Una comitiva sgangherata di ragazzi dai nomi improbabili – Godzilla, Verme, America, Marione – in un moto perpetuo di scherzi e risate alla Amici miei, viene descritta nelle pagine in corsivo che raccontano la gioventù del padre.

“Solo ora capisco che il fastidio che provavi ad avermi lontano è quello che, in qualche modo, io sento ora ad averti vicino.”

Un padre ingombrante, che proietta i propri sogni sulla vita in divenire del figlio. Un figlio strozzato da scelte fatte per compiacere i sogni del genitore, ma smania di evadere e prendere decisioni non condizionate.

Emozioni paralizzate, rapporti apparentemente anaffettivi, nell’incapacità di dirsi apertamente tutto il bene che c’è senza dover aspettare una partita di calcio per riuscire a dimostrarlo.

L’autore parla del suo, di padre, ma il lettore potrebbe benissimo pensare al rapporto con il proprio genitore, padre o madre.

Si parla di calcio, ma la lettura rimanda a danza, pianoforte e mille altre passioni che per molti hanno fatto da pretesto per esprimere un’intesa diversamente inesprimibile.

Quel mai detto come fosse ovvio che però crea dei divari invalicabili.

Quel continuo dualismo tra il voler piacere e il voler essere se stessi.

Quel senso di colpa come filo conduttore che fa da traino sulle scelte personali. Che ci fa sentire in colpa perfino di sentirci in colpa.

Questi gli ingredienti di una storia veramente ben scritta!

Forse lo stile così telegrafico non rientra tra i miei generi preferiti, a tratti sincopato da alfabeto morse, ma qui è assolutamente funzionale allo scopo e uno stile più descrittivo, con frasi troppo lunghe e complesse, non funzionerebbe affatto!

Perché il pensiero è scattoso, salta di palo in frasca, non ha bisogno di respiro prima di formulare un altro concetto, è immediato e in questo libro siamo dentro la testa della voce narrante, nel flusso dei suoi pensieri.

Che poi è anche la nostra testa, perché l’immedesimazione è istantanea.

E qui secondo me sta la bravura dell’autore. Parla di se, ma parla anche di me.

E sembra una ovvietà, mentre invece rendere universale un fatto assolutamente privato è davvero difficile. E lui ci è riuscito alla perfezione.

Due cose mi vengono da dire a fine lettura…

Che uomo leggendario era Giampiero, una figura molto romanzesca che mi sarebbe tanto piaciuto conoscere.

Che uomo coraggioso è Giulio, raccontare questa storia è come aprire una porta sul posto in cui nessuno entra mai.

Libro straconsigliato.

Recensione di Elena Salta

AMERICA NON TORNA PIÙ Giulio Perrone

Giulio Perrone
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