UN PO’ PIÚ IN LÀ SULLA DESTRA Fred Vargas

UN PO’ PIÚ IN LÀ SULLA DESTRA, di Fred Vargas

Sinossi

Mentre è in appostamento su una panchina Louis Kehlweiler, detto il Tedesco, trova per terra un frammento di osso umano. Una traccia perduta dentro la città. All’apparenza ormai definitivamente. Eppure Kehlweiler la segue, con i suoi due aiutanti, Marc e Mathias. La segue con ostinazione e ossessione fino ad arrivare in un piccolo villaggio della Bretagna. Qui trova un collezionista di macchine per scrivere, fanatico di qualsiasi meccanismo ben oliato, un sindaco pavido e untuoso che non vuole problemi, un losco individuo ferocemente razzista, pronto a tutto pur di diventare sindaco lui. Con la pazienza e la fredda ferocia dell’indagatore, Kehlweiler toglie la maschera a tutti e ricostruisce la storia, le sue follie, le sue mostruosità.

 

Commento

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Mettiamo il caso che, in un giorno qualunque, ci si ritrovi a sedersi su una panchina. Chiamiamola 102, così per comodità.
Mettiamo, sempre per caso, che lo sguardo ricada sulla griglia di un albero poco distante. Cosa ci potrà mai essere? A occhio e croce saranno degli escrementi… Che cosa disgustosa!
Invece no! E’ un osso, in particolare un alluce, più ancora in particolare, appartenente ad una donna, ancora più in particolare, con tanti minuscoli forellini.
Sì, è stato digerito ed espulso da un cane. Prima ancora, però, è stato mangiato da un cane. In onore della precisione, deve essere appartenuto a qualcuno, anzi a qualcuna.

In qualche luogo, a Parigi, ma non è detto, c’è una donna morta a cui manca una falange. In tre giorni, tenendo d’occhio il quartiere, dovrebbe venir fuori qualche notizia in merito a incidenti, o peggio, omicidi, visto che i padroni dei cani, di solito, sono abitudinari e non portano i loro animali a fare la passeggiata troppo lontano da casa.
Niente… Perciò la vittima è di fuori.

Ah, nel mentre che ero sulla panchina ho annotato circa 25 cani che vengono a fare i loro bisogni sul tronco di quell’albero.

Quindi? Non vorrai mica seguirli tutti? Ci metteresti troppo tempo e addio cadavere.
E’ inutile che ci provi, solo un santo starebbe ad ascoltarti e anzi, ti aiuterebbe pure.
Un santo hai detto?
Chi altri sennò?
Dici che un santo accetterebbe? Tipo un San Marco qualunque?
Qualunque no, il san Marco nipote dell’ex poliziotto, quello col nome difficile…
Vandoosler! Sì, lui sì. Tieni presente che ha una buona abilità ad arrampicarsi.
Ah bene, perché io con questa gamba rigida, manco se volessi.
Tieni a mente che ha un compare di topaia, tal san Matteo che riesce a capire se la terra è stata smossa, osservando semplicemente la disposizione dei fili d’erba.
Dici che può servire?
Bisogna essere pronti a tutto.
Quindi si parte?

 

Vi sembra tutto strano? Anche a me, ma è stupendo proprio per questo.
Io un giretto al Finistere con Kehlweiler e gli evangelisti me lo sono fatto e se potessi lo rifarei ancora.
Vi consiglio di fare come me e di farvi trasportare dall’indagine più strana del mondo!

Recensione di Rita Annecchino

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