ROSSO DI SERA, di Brunella Gasperini
Una lettura inaspettata.
Mia suocera mi parlava da tanto tempo di questa autrice, che lei aveva amato in gioventù e di cui aveva letto un romanzo a puntate su Annabella, nei primi anni ’50. Così pochi giorni fa per il suo ottantaseiesimo compleanno, ho cercato su internet e ho trovato questo romanzo. Lo ha letto in un giorno (per lei un record) e me l’ha passato l’altro ieri, insistendo che dovevo leggerlo.
Ed è così che ho scoperto questa donna, giornalista e scrittrice: “…Brunella, come dirà Camilla Cederna,
«in pieno regime democristiano, mentre le altre parlavano dell’angelo della casa che arrivava con la zuppiera fumante e quel buon profumo che ristabilisce un accordo turbato, mentre le donne in crisi erano dirette verso il porto tranquillo della religione, lei spingeva le donne frustrate, tradite, innamorate di un uomo impossibile, verso la totale autonomia, spiegando che vivere sole non è una maledizione. Parlava del lavoro che dà libertà e della dignità acquistata smettendo di correr dietro al fidanzato o al marito fedifrago. Incoraggiava i giovani ad occuparsi di politica e dalle sua pagine, seppur guardata male dai direttori, fece la sua brava campagna a favore del divorzio. Parlò dell’aborto prima di ogni altra, mai suggerito o consigliato, diceva meglio pensarci e non averlo un figlio non desiderato o di troppo.»”
Devo dire che ho perso molto, finora. È un’autrice da leggere assolutamente. E da leggere sono anche le note sulla sua vita, interessantissima. Purtroppo molti altri suoi titoli non sono più disponibili oppure si trovano usati a cifre spropositate (dai 25 fino ai 50 euro).
Rosso di sera è un romanzo bellissimo. Mi ha tenuto incollata alle pagine perché la scrittura della Gasperini è magica, non si lascia mollare. Le descrizioni dei personaggi li rendono vivi e palpitanti, tutto è dettagliato con maestria e l’autrice racconta coinvolgendo il lettore la crescita di Rosso (Gianluca soprannominato Rosso per il colore dei capelli), il protagonista diciottenne, ragazzo incompreso in casa, in una provincia del milanese nei primi anni ’60. Il primo amore, le amicizie, i rapporti con la famiglia e con il nonno anarchico, la difficoltà del passaggio da ragazzino a uomo e tanta poesia. Neruda si affaccia molto spesso tra le righe e fa commuovere.
Fuori / le punte del cielo / scintillavano / come pietre magnetiche / e l’odore della legna / mi toccava il cuore / con dita/ come di gelsomino / come di alcuni ricordi.
Ma c’è anche Saffo e la poesia pervade l’intero romanzo. Insieme al jazz. Non dirò oltre sulla trama, per non rovinare l’effetto.
È un libro che mi è rimasto dentro e che ora dovrò comprare, perché mia suocera ha giustamente voluto indietro il suo regalo e io non posso non averlo tra i miei scaffali.
Mi dispiace aver scoperto Brunella Gasperini soltanto adesso, ma rimedierò, comprerò gli altri romanzi, piano piano, saranno un investimento.
“Gli occhi azzurri del nonno si addolcirono, facendomi sentire molto giovane. Ma contento di esserlo: questo è il bello col nonno. Gli altri, mio padre, mia madre e i grandi in genere, ti parlano come se l’esser giovani fosse una colpa, o una buffa malattia, o almeno un transitorio accidente. Il nonno, solo guardandoti, ti rende cara la tua giovinezza, perfino nel momento in cui ti fa star male” (pag.43).
Imperdibile.
Recensione di Lauretta Chiarini
ROSSO DI SERA Brunella Gasperini
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