TRUDY Massimo Carlotto

TRUDY, di Massimo Carlotto (Einaudi – aprile 2024)

Recensione 1

Più che un noir questo romanzo di Carlotto è un “grigio” come Grigio è il soprannome che viene dato ad uno dei protagonisti maschili, l’ex commissario Gianantonio Farina, detto anche il Dottore, che da giovane si è fatto convincere ad andarsene dalla polizia a favore di una attività molto più lucrosa, mettendo in piedi un’agenzia di sicurezza privata che frutta molti soldi ma che comporta anche alcuni rischi che vanno saputi gestire con determinazione. Così quando uno dei ragazzotti che fanno parte della sua squadra combina un guaio, ferendo in modo molto grave un sindacalista che dava fastidio a piccoli imprenditori, lo sposta a controllare la moglie di un commercialista scomparso nel nulla, incarico conferitogli da un senatore dalle attività non proprio limpide. E’ così che facciamo conoscenza di Trudy- come è stata soprannominata la moglie del commercialista, al secolo Ludovica Baroni- una donna ritenuta abbastanza sciocca e svanita tanto da assomigliare, anche per l’aspetto fisico, alla moglie di Gambadilegno, nemico acerrimo di Topolino, ma che invece si rivela essere tutto fuorché stupida.

Carlotto stavolta ci porta lontano dal suo Nordest e dal mondo di malavitosi senza scrupoli ma con un certo codice d’onore da rispettare; ci ritroviamo così in una realtà più sfumata, dove girano molti soldi, in gran parte sporchi e che devono essere lavati, in quella zona grigia del malaffare più subdolo, più nascosto tra le pieghe ed al limite del lecito, dove chi tiene le fila è da ricercare in alto, tra colletti bianchi e burattinai. Un romanzo crudo che ci racconta in modo magistrale quel sottobosco di delinquenza che caratterizza per alcuni aspetti la nostra società dove la fa da padrone il vile denaro e la corruzione che ne deriva.

Recensione di Ale Fortebraccio

Recensione 2

Ludovica Baroni è una donna come tante e la sua vita sembra cambiare radicalmente con il matrimonio con uno dei più importanti commercialisti di Lecco, finché un bel giorno quest’ultimo scompare senza lasciare traccia. Mentre poliziotti e amici pensano a una fuga romantica- il soggetto in questione ha la fama di donnaiolo – e non danno più di tanto peso alla scomparsa questa preoccupa molto i “poteri forti” che ingaggiano un’agenzia investigativa diretta da un ex commissario per far luce su questo mistero allo stesso tempo tenere d’occhio la donna a cui viene dato il nome in codice “Trudy”.

Massimo Carlotto torna con un Noir di livello, ancora una volta immerso totalmente nella nostra realtà dove il confine tra buoni e cattivi è quanto di più labile ed evanescente ci sia, dove la giustizia va oltre le norme e spesso si sporca le mani con la macchina del fango, dove il potere da burattinaio rischia di di diventare burattino, un romanzo che dopo un inizio apparentemente faticoso e incerto riesce a decollare con tutto il suo carico di misteri e a risultare avvincente nonostante la relativa staticità degli eventi. Un romanzo condotto egregiamente dalla prosa asciutta e diretta di Carlotto che ancora una volta ci offre numerosi spunti di riflessione sulle dinamiche alla base degli eventi che sconvolgono la nostra quotidianità e su quanto sia effimera e incerta la distinzione tra buoni e cattivi.

Recensione di Enrico Spinelli

Intervista a Massimo Carlotto

Intervista allo scrittore Massimo Carlotto con il quale abbiamo parlato del suo personaggio più famoso, l’Alligatore, ma anche del suo…

L’isola dei tesori, dove gli animali sono preziosi

Commenta per primo

Commenti

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.