PREMIO PULITZER 2014: IL CARDELLINO Donna Tartt

PREMIO PULITZER 2014: IL CARDELLINO, di Donna Tartt (Rizzoli)

Il Cardellino mi è stato consigliato, fatalità quasi contemporaneamente, da due fantastiche donne della mia vita . Una è una amica del mondo “reale”, l’altra un contatto facebook che seguo da un po’ di tempo. Entrambe speciali, piene di qualità incredibili, empatiche, bellissime e intelligenti, due unicorni praticamente, così come un unicorno si è rivelato essere Donna Tartt, scrittrice di cuore e di testa. Difficilmente leggo autori femminili (con clamorose eccezioni è), non amo la scrittura ad alto tasso di emotività il che è strano, perché io emotiva lo sono, e parecchio. Forse è che non mi piace vedermi su carta, non lo so, fatto sta che Donna Tartt ha creato un connubio perfetto tra una trama originale, accattivante, una storia di sentimenti, e una scrittura netta che però non sconfina mai nella durezza. Detto in altri termini, è dannatamente brava.

Il Cardellino è la storia di un gesto giovanile compiuto per istinto, per impulso sconsiderato, gesto che finirà con l’alterare la vita del protagonista e la sua stessa struttura psichica. È la storia di come a volte tutto accada in pochi attimi. Non posso dire si tratti esattamente di una vicenda di redenzione né di formazione, forse è il racconto di come quelli che consideriamo (col senno di poi) i grossi errori della nostra vita, alla fine non siano altro che azioni compiute col cuore, con la parte più sincera della nostra anima, e di come a volte il male alla fine porti al bene e l’ingiusto al giusto, nella complessità delle esistenze e dei disegni imperscrutabili del destino.

È anche una storia che parla di arte e del culto degli oggetti artistici, non come vacuo attaccamento al loro valore materiale, ma come riconoscimento della parte alta, trascendentale dell’essere umano.

Ottocentosessantasei pagine che volano via, suspense e profondità amalgamate insieme, lettura consigliatissima

Recensione di Nicoletta Tamanini

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